La partita per il Quirinale è ancora tutta da giocare. Forse non sarà ancora molto lunga ma lo strascico del tira e olla delle ultime ore rappresenterà per qualcuno un boccone molto amaro da mandar giù nei prossimi mesi. Il tira e molla cui stiamo facendo riferimento non è quello, assai più accettabile, che ha caratterizzato le ore precedenti all’inizio delle operazioni di voti con le candidature prima di Giuliano Amato (leggi: Amato in pole per il Quirinale) e poi di Franco Marini. Ci riferiamo piuttosto alle ultimissime evoluzioni.
Le fumate nere e la divisione nel PD
Facciamo il punto della situazione cominciando da quanto è successo ieri: in mattinata, nel corso della prima votazione, Franco Marini ha raccolto moltissimi voti ma non sufficienti alla maggioranza qualificata necessaria per salire al Quirinale al primo scrutinio (leggi: Stop a Marini: fumata nera al primo turno). Franco Marini presentato come il candidato di PD, Pdl, Lega Nord e Scelta Civica. Il suo sfidante Stefano Rodotà ha incassato i voti del Movimento a Cinque Stelle, di Sel e di parte del PD. La cronica tendenza all’autolesionismo e alla frammentazione che da sempre caratterizza le vicende del Partito Democratico si è palesata una volta ancora nella giornata di ieri che, anche per questo, si è conclusa con una doppia fumata nera.
I numeri: il sostegno a Prodi
Oggi spunta forte la candidatura di Romano Prodi, uomo inequivocabilmente di centrosinistra. Il primo passaggio è la bocciatura ufficiale della candidatura di Franco Marini che ha motivato la sua rinuncia come un obbedisco alle mutate esigenze e logiche di partito. Fatto sta che il sostegno a Romano Prodi potrebbe essere ampio ma di composizione molto diversa rispetto a quello offerto ieri a Marini. Se, di fatto, Marini era il candidato di PD, Pdl, Lega Nord e Scelta Civica, senza dubbio saranno Berlusconi e i suoi uomini a rifiutare l’appoggio a Prodi. Appoggio a Prodi che potrebbe però arrivare dai grillini: il Movimento a Cinque Stelle, infatti, già ieri ha anticipato che la sua seconda scelta dopo Stefano Rodotà è proprio quella di Romano Prodi.