"Lascio il Pdl, vado nel gruppo misto".
Tuttavia la Prestigiacomo ha confermato fin da subito la sua intenzione di rimanere al governo finchè Berlusconi lo riterrà opportuno.
Il caso è scoppiato alla Camera, sulla proposta di legge poi approvata dai deputati con 283 sì, 190 no e 2 astenuti, sugli interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito.
A nome del governo il ministro aveva chiesto di rinviare in commissione la legge per un approfondimento su una norma sullo smaltimento dei rifiuti per le piccole imprese.
La Prestigiacomo aveva dichiarato che stava lavorando ad una soluzione da inserire nel Milleproroghe e proprio per questo chiedeva il rinvio del testo, che però è stato bocciato per soli tre voti di scarto con la maggioranza che ha votato contro il governo e la minoranza che lo ha difeso.
La Prestigiacomo ha accusato a questo punto il capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto, di non averla ascoltata e di aver messo il partito di fronte a un voto che poteva metterla in difficoltà.
Secondo una nota diffusa in serata da Palazzo Chigi, il caso sarebbe scaturito da una sfortunata coincidenza e un difetto di comunicazione che hanno generato uno spiacevole incidente parlamentare.