Forse già oggi potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri la riforma sulla giustizia.
La nuova riforma prevede un ddl costituzionale per separare le carriere di giudici e pm, per dividere in due il Csm e per dare più poteri al ministro della Giustizia. Il governo potrebbe poi anche procedere con un ddl sulla responsabilità civile dei magistrati.
La bozza, già sottoposta dal Guardasigilli Alfano lo scorso novembre, era stata bloccata dai finiani, che contestavano la prevista maggioranza laica del Csm, l’attribuzione di maggiori poteri al ministro della Giustizia e l’ipotesi di una polizia giudiziaria più autonoma dal pubblico ministero. Poi la trattativa si era fermata con lo strappo tra Pdl e Fli.
Il governo ora potrebbe decidere di proseguire comunque, inserendo un ddl costituzionale nel quale si prevederà che i giudici saranno indipendenti da ogni potere e soggetti solo alla legge, mentre i pm potrebbero diventare un ufficio organizzato in base alle norme sull’ordinamento e con la facoltà di esercitare l’azione penale secondo priorità stabilite dalla legge.
L’uso della polizia giudiziaria avverrà secondo modalità stabilite dalla legge, saranno creati due Csm, uno dei giudici e l’altro dei pm, infine una specie di alta corte di disciplina vaglierà i procedimenti disciplinari di tutte le toghe.