Informativa al Senato sulla questione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese.
Come detto da Scajola, il governo ha ritenuto giusto tornare alla normalità del mercato dell’auto anche in Italia, seguendo tra l’altro l’esempio delle grandi nazioni europee, che agli incentivi nel 2010 avevano già rinunciato da mesi.
Scajola ha anche affermato che i fondi verranno comunque stanziati per la ricerca e lo sviluppo nel mondo dell’auto, per favorire nuove forme di propulsione delle auto (ibride ed elettriche). Scajola si è poi soffermato evidentemente sulla questione Termini Imerese, stabilimento che nel 2012 fermerà la produzione di Fiat.
Ad oggi a Termini sono impegnate 1.658 persone, senza contarne altre 300 che lavorano nell’indotto. Questi 2.000 posti di lavoro, in un posto dove le alternative lavorative sono ben poche, sono molto importanti e le famiglie di queste persone già si stanno iniziando a preoccupare.
Scajola ha parlato di un settore dell’auto che è cambiato radicalmente negli ultimi decenni, passando dai 58 produttori europei del 1964 ai 22 attuali.
Negli ultimi anni la produzione di auto è stata superiore alla domanda, ma comunque il governo si sta impegnando per assicurare un futuro a queste persone. Fiat comunque manterrà attivi gli stabilimenti auto di Mirafiori, Cassino, Melfi e Pomigliano d’Arco.