Gli operai dell’ILVA che dormono sull’altoforno

di Gianni Puglisi Commenta

La tensione è, dunque, altissima e palpabili e gli operati attualmente barricati sull'altoforno, avrebbero in più occasioni ribadito di essere disposti a tutti pur di mantenere inalterato il proprio posto di lavoro e di non vole scendere sino a che la situazione non verrà definitivamente chiarita.

Sono 5 gli operai dell’ILVA di Taranto che, nella notte tra martedì 25 settembre 2012 e mercoledì 26 settembre 2012 hanno dormito, senza poter né mangiare né bere, a 60 metri di altezza dal suolo stazionando su una delle molte passerelle della torre di smistamento dell’altoforno numero 5.

I SUICIDI DELLA CRISI ECONOMICA

Ad essi si sono aggiunti nel corso della mattinata, dotati di maschere e rilevatori antigas, altri 9 operai, tutti di età compresa tra i 20 ed i 40 anni, che avrebbero a poco a poco preso possesso di una passerella presente, a 70 metri di altezza dal suolo, sul lato del camino E312.

RECORD FALLIMENTI PMI NEL 2011

La preoccupazione è che il ricorso presentato da Emilio Riva, la cui famiglia detiene il 100% dell’ILVA di Taranto, possa non andare a buon fine e che molti degli impianti di produzione dello stabilimento pugliese, come stabilito nel corso dell’estate, possano chiudere, forse definitivamente, per consentire le opere di bonifiche necessarie alla riduzione degli incontenibili livelli di inquinamento.

POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI DELLA CRISI ECONOMICA

La tensione è, dunque, altissima e palpabili e gli operati attualmente barricati sull’altoforno, avrebbero in più occasioni ribadito di essere disposti a tutti pur di mantenere inalterato il proprio posto di lavoro e di non vole scendere sino a che la situazione non verrà definitivamente chiarita.

Photo Credits | Getty Images