Ci siamo interessati, dunque, all’aumento delle accise, della mancata proroga della detrazione 55 che, in questi ultimi anni, è risultata essere molto utile per quanti abbiano avviato interventi di ristrutturazione energetica della propria abitazione, le misure occupazionali e molto altro ancora.
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Gli immigrati pagheranno le pensioni
Quando si andrà in pensione
Comunque, nell’attesa che la situazione si definisca nella maniera più precisa possibile, cerchiamo di fare ordine nella confusione previdenziale cercando di capire quando e con quale cifra si potrà andare in pensione.
I giovani prenderanno il 50% della pensione nel 2040
E anche se il ministro Sacconi ha dichiarato che la manovra sulle pensioni è da rivedere, anche se sostiene che i giovani di oggi prenderanno meno di 1000 euro di pensione.
Finanziaria 2011 manovra pensioni da rivedere
Batterio killer nuove vittime
Batterio modificato della famosa Escherichia Coli, questo sembra non avere nessuna cura e non si è riusciti a capire da cosa sia stato scaturito, poichè le supposizioni che erano state fatte sui germogli di soia qualche giorno fa, sono risultate infondate.
Nel frattempo in Germania la gente che viene ricoverata con sintomi sospetti continua a crescere di ora in ora ed è ormai emergenza sanitaria in tutto il paese.
Batterio killer variante molto tossica e mai analizzata
Gli studiosi cinesi che stanno studiando il batterio, fanno sapere che si tratta di un ceppo che non è mai stato isolato prima dai pazienti e presenta delle caratteristiche nuove che risultano essere più virulente e difficili da debellare.
Sembra infatti che si tratti di una forma mutante di due diversi batteri dell’escherichia coli che spiegherebbe così i 18 decessi le oltre duemila persone ammalate e le 470 che hanno contratto una rara sindrome emolitico -uremica.
Gabbie Salariali: cosa sono?
Le Gabbie Salariali sono un sistema che è entrato in vigore nel 1945 ed è rimasto attivo fino al 1969 quando furono abolite dopo una dura battaglia sindacale. Il sistema dovrebbe garantire uno stipendio adeguato al costo della vita presente in una regione o addirittura in una città.
Questo problema è sorto dal fatto che al Sud il costo della vita è nettamente inferiore a quello del Nord dove però lo stipendio dei dipendenti pubblici, dei militari e degli insegnanti risulta essere equiparato a quello dei colleghi meridionali.
Modifica dell’età di pensione delle donne
La proposta consiste nell’equiparare la pensione di vecchiaia delle donne a quella degli uomini. La proposta, almeno in linea di principio, non appare poi così malvagia considerando che, statisticamente parlando, le donne hanno un tasso di mortalità di vecchiaia più alta rispetto a quella degli uomini.
CGIL non firma l’accordo sulla riforma dei contratti
La CGIL non ha voluto firmare l’accordo per la riforma dei contratti di lavoro poichè, a detta di Epifani, tale riforma non compenserebbe il reale andamento dell’inflazione. Tutte le altre sigle sindacali formate da CISL, UIL, UGL, ma anche la confindustria capitanata da Marciagaglia, hanno firmato l’accordo seguendo così l’appello del sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Letta che invitava le parti a prendere atto della crisi.
Le parti sociali aprono alla settimana corta
Per la Confindustria, il sostegno alla proposta di Sacconi è espresso dal vicepresidente per le relazioni industriali, Alberto Bombassei, che tuttavia ritiene che la settimana corta può essere considerata ammissibile solo come soluzione-tampone in situazioni emergenziali, e soprattutto assume una sua validità solo se accompagnata da altre misure indispensabili, come una pesante opera di formazione a favore dei lavoratori coinvolti, posto che presumibilmente molti di loro dovranno cercare un nuovo impiego.
Ogni ipotesi di sostegno del reddito, dunque, non può essere vista come a se stante, ma va integrata con soluzioni complementari.
La settimana corta è in agenda
In sostanza, essa costituirebbe un’alternativa alle tradizionali metodologie di applicazione della cassa integrazione. Normalmente, infatti, l’impresa in crisi che accede a tale agevolazione mantiene sul posto di lavoro solo una parte dei lavoratori mentre la parte restante, che rimane a casa, gode per il periodo considerato del trattamento di integrazione salariale, pari ad una percentuale del normale stipendio, che a seconda dei casi è a carico del datore di lavoro oppure dello Stato.