Una di queste, forse in assoluto una delle più importanti, riguarderebbe, l'aumento delle aliquote contributive a carico del datore di lavoro.
► RIFORMA DEL LAVORO SFATA IL MITO DELL’ARTICOLO 18
Una di queste, forse in assoluto una delle più importanti, riguarderebbe, l’aumento delle aliquote contributive a carico del datore di lavoro.
Queste ultime, come specificato dal Ministro Fornero in persona, verranno infatti notevolmente aumentate, in relazione ai dipendenti assunti a tempo determinato, così che il Governo Monti possa percepire tutte quelle risorse economiche e finanziarie necessarie ad istituire la tanto discussa e chiacchierata Assicurazione Sociale Per l’Impiego meglio nota con l’acronimo ASPI.
► RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO
Le aliquote contributive, in particolar modo, verranno aumentate addirittura dell’1,4% e potranno venir recuperate, per lo meno in parte, solamente nel caso in cui il datore di lavoro, entro 6 mesi dalla scadenza del contratto, provveda ad assumere, a tempo indeterminato, il dipendente precedentemente assunto a termine.
Altra soluzione proposta dal Governo Monti quella di aumentare il periodo utile all’apertura di un contenzioso nei confronti del datore di lavoro.
Il dipendente, a partire da martedì 1 gennaio 2013 ed in relazione, dunque, a tutti i contratti di lavoro a tempo determinato la cui scadenza sia successiva a quella della data poc’anzi specificata, avranno a propria disposizione ben 120 giorni per impugnare il proprio contratto a termine, anche in via extragiudiziale, e 180 giorni per presentare ricorso.