Il problema della disoccupazione è sempre più grave e pronunciato.
In Italia, dicevamo, si lavora, a patto, però, che non si sia giovani in cerca del primo impiego o donne.
Questa nostra impressione, purtroppo, ci è stata confermata, proprio oggi, dagli ultimi dati Istat pubblicati in merito al mercato del lavoro che, se da una parte segnalano un minimo aumento della disoccupazione generale dello 0,3% rispetto al pari periodo dello scorso anno, fissano la disoccupazione giovanile al 29,3% e quella femminile al 9,7% rispettivamente in aumento dell’1,3% e dello 0,3% rispetto ad agosto 2011 (dati provvisori di settembre 2011).
► 5 MILIONI DI DISOCCUPATI IN ITALIA
Ciò che desta maggior scalpore, però, non sono i dati relativi alla non occupazione delle suddette categorie, dati sui quali, comunque, bisognerebbe soffermarsi a riflettere, ma quelli relativi all’inattività femminile.
Moltissime donne italiane, ovverosia il 48,9% (quasi una donna su due, dunque) risulta essere, a settembre 2011, non occupata né alla ricerca di un posto di lavoro.
Il tasso di inattività generale, invece, si è assestato al 37,9%, in aumento dello 0,1% rispetto ad agosto 2011.
Valori, dunque, parecchio sconcertanti, indicativi del fatto che, oltre ad una strutturale mancanza di lavoro, esista una sorta di disillusione per la quale altre il 30% della popolazione italiana non voglia cercare lavoro, convinta com’è che, per quanti sforzi faccia, non riuscirebbe a trovare una qualsiasi posto di lavoro.