Giorgio Squinzi nuovo presidente Confindustria

di Gianni Puglisi Commenta

La scelta è infine caduta, per solo 11 voti di scarto (93 a 82), sull'unico membro della Confederazione Generale dell'Industria Italiana in grado di contendere la corona all'imprenditore vicentino: Giorgio Squinzi.

La giunta esecutiva di Confindustria, avrebbe nella giornata odierna designato il legittimo successore di Emma Marcegaglia che, sino al 2016, siederà sullo scranno più alto della più importante organizzazione rappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi italiana.

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

La scelta, sebbene inizialmente si fosse insistentemente fatto il nome di Alberto Bombassei, geniale ideatore dei freni Brembo nonché fondatore dell’omonima Brempo Spa, è infine caduta, per solo 11 voti di scarto (93 a 82), sull’unico membro della Confederazione Generale dell’Industria Italiana in grado di contendere la corona all’imprenditore vicentino: Giorgio Squinzi.

RIFORMA DEL WELFARE 2012

Quest’ultimo, per chi non lo sapesse, è attualmente manager unico dell’impresa di famiglia MAPEI (Materiali Adesivi Per l’Edilizia e l’Industria), da sempre attiva, sin dalla fondazione a Milano negli anni ’30 del ‘900, nella produzione e nella commercializzazione di sigillanti ed adesivi industriali, nonché ex presidente del Comitato tecnico con delega per l’Europa proprio di Confindustria.

PROPOSTE CONCRETE PER USCIRE DALLA CRISI

Eppure, come ci si potrebbe attendere, la lunga e fortunata carriera di Squinzi lo avrebbe in più occasioni visto protagonista quale esponente di rilievo delle più importanti organizzazioni nazionali ed internazionali, non solamente a carattere industriale, quali Federchimica, della quale sarebbe stato presidente, Confindustria, della quale sarebbe stato anche vicepresidente con delega all’innovazione e allo sviluppo tecnologico, Sassuolo Calcio, Teatro alla Scala e molte altre.

Nell’elezione del prossimo presidente da parte dei membri di Confindustria, dunque, avrebbe prevalso il rispetto delle tradizioni promesso proprio da Giorgio Squinzi che, proprio sul concetto di mantenimento, inalterato, delle strutture gerarchiche della Confederazione Generale dell’Industria Italiana, avrebbe basato la propria campagna elettorale.