Codesto ingentissimo patrimonio sarebbe detenuto da sole 10 persone e sarebbe cresciuto ad una velocità doppia rispetto a quella registrata dal Prodotto Interno Lordo pro capite
Peccato che il medesimo discorso, purtroppo, non valga anche per i Paperon de’ Paperoni italiani che, stando alle ultime indagini condotte dalla Banca d’Italia, e pubblicate nel volume di marzo 2012 degli Occasional Papers (serie di pubblicazioni editoriali riguardanti le più stringenti questioni di economia e finanza nazionale ed internazionale) possiederebbero un patrimonio complessivamente equivalente a quello di una città di grandissime dimensioni, quale potrebbe essere Roma, oppure ancora a quello dei 3 milioni di italiani più poveri.
► GIOVANI ITALIANI A RISCHIO POVERTA’
Codesto ingentissimo patrimonio, pari a quasi 50 miliardi di euro, sarebbe detenuto da sole 10 persone (tra le quali spiccherebbero i nomi dei più importanti industriali e politici italiani quali Michele Ferrero e Silvio Berlusconi) e, nel corso degli ultimi 15 anni (ovverosia nel periodo di tempo compreso tra il 1995 ed il 2010), sarebbe cresciuto ad una velocità doppia rispetto a quella registrata dal Prodotto Interno Lordo pro capite che, purtroppo, sarebbe rimasto sostanzialmente fermo a causa di una economia, quale quella italiana, estremamente stagnante.
► STUDI DI SETTORE 2010 FOTOGRAFANO UN’ITALIA POVERA
Ne consegue, come tra l’altro in più occasioni già rilevato nonché divulgato dalle più importanti organizzazioni economiche nazionali ed internazionali, come i giovani di oggi, purtroppo, siano decisamente meno ricchi dei propri genitori e come il divario tra i soliti ricchi ed i nuovi poveri sia andato costantemente crescendo creando una vera e propria situazione d’emergenza non solo economica bensì anche, e soprattutto, sociale.