I voucher, i buoni lavoro, così com’erano non potevano più funzionare perché erano impiegati per il pagamento di troppe prestazioni, troppo diverse tra loro. Per questo si è provato a fare chiarezza modificando la legge sui buoni lavoro.
Il ministero del lavoro spiega quali sono le modifiche essenziali prodotte rispetto alla normativa dei buoni lavoro:
In particolare, sul Decreto legislativo n. 81 del 2015, le modifiche apportate riguardano il lavoro accessorio (i cosiddetti voucher) e sono essenzialmente due. La prima punta a garantirne la piena tracciabilità, mutuando la procedura già utilizzata per tracciare il lavoro intermittente. La seconda modifica, esclude il settore agricolo dall’applicazione del limite imposto ai committenti imprenditori, i quali possono avvalersi di prestazioni di lavoro accessorio per compensi non superiori a 2.000 euro per ciascun committente.
Per gli imprenditori agricoli il ministero ha definito delle nuove regole, ovvero i committenti che ricorreranno a prestazioni di lavoro accessorio saranno obbligati a comunicare alla sede territoriale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione di lavoro accessorio, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione stessa. I committenti imprenditori agricoli saranno tenuti a comunicare, nello stesso termine e con le stesse modalità, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione con riferimento a un arco temporale non superiore a 7 giorni.
Detto questo arriva anche il commento di Poletti, il ministro ribadisce l’importanza della tracciabilità di voucher
La misura che consente una piena tracciabilità dei voucher, conferma il nostro impegno a combattere ogni forma di illegalità e di precarietà nel mercato del lavoro e a colpire tutti i comportamenti che sfruttano il lavoro ed alterano una corretta concorrenza tra le imprese.