
Riforma del mercato del lavoro 2011

Sacrifici che siano, come confermato più e più volte, per esempio, dal Ministro del Lavoro Elsa Fornero, non solo drastici bensì intelligentemente studiati così che gravino in egual modo sull’intera popolazione, in modo da essere, al contempo, i più efficaci e i meno duraturi possibili.
Naturalmente i sindacati di categoria, per bocca dei rappresentanti nazionali Camusso e Bonanni, si sono detti fortemente contrari ad un accordo che, lungi dal tutelare, sotto qualsiasi forma, il dipendente operaio, estende senza discriminanti la tragica realtà di Pomigliano ad ogni realtà industriale facente capo a Fiat sino al 31 dicembre 2012, in concomitanza con la scadenza del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Metalmeccanici.
Tra i provvedimenti più drastici, sebbene ciò non sia ancora stato confermato ufficialmente, potrebbe esserci l’ennesima riforma al sistema previdenziale italiano che, secondo indiscrezioni, potrebbe subire una stretta decisiva che vada, però, non soltanto in direzione del rigore istituzionale bensì anche dell’equità sociale propugnata, sin dalle primissime ore successive all’insediazione, dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti.
La confusione su un tema così delicato, dunque, se già in precedenza era molta, non potrebbe che aumentare seguendo le voci che, sempre più frenetiche, annunciano un imminente cambiamento del sistema di calcolo delle pensioni.
Molto probabilmente, sebbene ciò non sia certo al 100%, il sistema di calcolo delle pensioni verrà nuovamente modificato e si arriverà, se le indiscrezioni della vigilia dovessero rivelarsi veritiere, ad un sistema contributivo pro rata.
Ciò che ci induce, dunque, a pubblicare un articolo sull’argomento, sicuramente analizzato da moltissimi giornali nazionali e locali, sta nello spessore specifico di questa notizia.