Periodo difficile per l’ex Capo del governo Silvio Berlusconi. Dopo il brillante risultato elettorale, infatti, nelle settimane immediatamente successive alle operazioni di spoglio, il leader del Pdl ha iniziato, o meglio, è tornato ad essere al centro della cronaca giudiziaria italiana. Tanti gli appuntamenti al Palazzo di Giustizia di Milano e tante scadenze concentrate in questi giorni: Rubygate, Mediatrade e le vicende relative alle intercettazioni Fassino – Consorte (leggi: Berlusconi condannato per l’intercettazione di Consorte e Fassino). A tutto ciò si aggiungono i problemi di salute.
Il ricovero di Berlusconi
In questa sede non è nostra intenzione aprire il dibattito in merito allo stato delle cose dei processi a carico del leader del Pdl. E non è neanche nostra intenzione in questo momento infilarci nel filone delle polemiche per quanto riguarda l’uso politico della magistratura, uno dei cavalli di battaglia dell’entourage del cavaliere. La vicenda che ci interessa affrontare, in potente sintesi, riguarda gli sviluppi delle ultimissime ore per quanto concerne la patologia che funge da impedimento nel processo Ruby (leggi anche: Rubygate: la requisitoria dell’accusa). A conti fatti la diagnosi parla di uveite bilaterale: patologia tale da rendere impossibile la presenza di Berlusconi in aula.
Le reazioni della Procura e della politica
I punti interessanti sono un paio: la reazione della pubblica accusa, nella persona di Ilda Boccassini, e le reazioni politiche smosse dalle dichiarazioni dei legali del cavaliere. Per quanto riguarda la cronaca strettamente giudiziaria la Boccassini aveva chiesto alla Corte di rigettare l’istanza di rinvio dell’udienza presentata dai legali di Berlusconi sostenendo che i problemi di salute addotti dalla difesa del cavaliere non rappresentavano un motivo di legittimo impedimento assoluto. Tutto valido fino a ieri sera, quando Berlusconi è stato ricoverato al San Raffaele, dove dovrà rimanere per qualche giorno per essere sottoposto alle cure del caso. Per quanto riguarda invece le reazioni politiche ai fatti delle ultime ore, è intuibile che in molti abbiano gridato allo scandalo immaginando che il ricovero sia stato strumentale all’ottenimento del legittimo impedimento. In merito possiamo certo dire che il sospetto è lecito e frequente, ma da qui a fare insinuazioni anche su una diagnosi medica o su un ricovero in una struttura pubblica, significa dare troppo spazio alla dietrologia.