Che cos’è l’insider trading

di Gianni Puglisi Commenta

L'insider trading consiste nella compravendita di azioni in seguito al reperimento di informazioni privilegiate provenienti dall'interno dell'azienda.

Abbiamo cominciato ad analizzare, in questi torridi giorni di metà agosto, i più comuni reati finanziari regolamentati dalla legislazione italiana. Fra essi figurano, per esempio, l’evasione fiscale, da non confondersi con l’elusione, e l’aggiotaggio reato dei più immorali poiché capace di sfavorire i piccoli risparmiatori.

Vediamo adesso, invece, un altro tipico reato finanziario detto insider trading.


Con il termine insider trading si intende quel reato grazie al quale una persona, venuta in possesso di informazioni riservate, o comunque non pubbliche, comincia a scambiare azioni, obbligazioni o derivati di una società traendone grande beneficio.

Una persona, infatti, dotata di informazioni privilegiate, ottenute grazie a quella pratica che, secondo la legislazione anglosassone è definita market abuse, è in grado di conoscere, con notevole anticipo, le strategie imprenditoriale e i piani industriali dell’azienda, sapendo in questo modo, prima di tutti gli altri, se il titolo della società scenderà o salirà, permettendo all’insider trader di comprare o vendere i titoli emanati dall’azienda e ricavandone cospicue entrate monetarie o considerevoli sconti.

L’insider trading viene anche definito come insider dealing.

La differenza sta nel fatto che, mentre nel primo caso si utilizzavano informazioni interne all’azienda ottenute illegalmente, nel secondo si definisce insider trader colui che, rivestendo un qualche ruolo nella società coinvolta, dunque essendo interno all’azienda, comincia a comprare o a vendere le azioni in suo possesso pur non avendo informazioni riservate.