La truffa, solitamente congiunta a circonvenzione di incapaci, è uno dei reati più immorali in assoluto, grazie al quale il truffatore riesce a percepire un guadagno pari alla perdita subita, mediante inganni e raggiri, dal truffato.
Alcuni di questi sono il falso in bilancio, che fa crollare il rapporto di fiducia da imprese pubbliche o private, e loro gestione, e la collettività, oppure ancora l’evasione fiscale, che fa ricadere su molti, in termini di disservizi, la mancata corresponsione delle tasse da parte di un’oligarchia di furbetti che, tramite sotterfugi più o meno elaborati riesce a farla franca sempre e comunque.
Il problema dell’evasione, poi, si ripercuote a livello dei singoli cittadini sia con l’aumentare della pressione fiscale, necessaria al reperimento dei fondi utili alla manovra finanziaria, sia con l’aumentare del debito pubblico italiano, creando un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.
Oggi, però, vogliamo parlare della truffa, reato finanziario dei più antichi e dei più immorali poiché legato, solitamente, alla circonvenzione di incapace, altro deplorevole reato regolamentato dalla legislazione italiana.
Il termine truffa, altrimenti infinocchiare (dall’antica usanza medioevale seconda la quale si era soliti infinocchiare il vino per renderlo più appetibile anche se di scarsissima qualità), indica un comportamento illecito volto all’ottenimento di un vantaggio personale, a scapito del soggetto truffato, mediate l’inganno.
La truffa, reato a querela di parte (a meno che il soggetto truffato non appartenga alla Pubblica Amministrazione), vincolato, a dolo generico e di evento, si perpetra con lo scopo di ottenere, tramite raggiri ed inganni, un guadagno pari alla perdita, morale od economica, subita dal truffato, ed è suddivisibile in 3 discinte operazioni successive:
– raccolta illegale di informazioni personali e sensibili sulle quali, normalmente, vige la privacy
– creazione di una truffa ad hoc basata sulle informazione personali ottenute illegalmente
– esecuzione, dopo attenta valutazione dei movimenti e delle abitudini della vittima, della truffa appositamente creata.
Aldilà di queste tipologie di truffe, eseguibili sia fisicamente che virtualmente, magari utilizzando i canali telefonici o quelli offerti da internet, esistono truffe “generiche”, ma comunque efficaci, basati sul mezzo televisivo.
Pubblicizzare un prodotto, infatti, decantandone un rapporto qualità-prezzo decisamente migliore rispetto a quello dei concorrenti, inducendo l’ignaro ascoltatore all’acquisto, non così vantaggioso come prospettato, è, a tutti gli effetti, una forma di truffa.