Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro contro la riforma del lavoro

di Gianni Puglisi Commenta

Stiamo parlando dei consulenti del lavoro italiani che, intervistati sull'argomento, a un mese esatto dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della riforma del lavoro, dalla Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, avrebbe bocciato, senza appello, il più recente provvedimento del Ministro Fornero.

La riforma del mercato del lavoro del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ancora non decolla e, a poco più di un mese dalla definitiva approvazione del su indicato provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data mercoledì 18 luglio 2012, ancora stenterebbero a manifestarsi quei benefici effetti così a lungo decantati e fortemente pronosticati, dove non addirittura promessi, dall’intero Governo Monti.

IL GOVERNO MONTI STA LAVORANDO ALLA NUOVA MANOVRA

Se è dunque vero che oggi l’Unione Europea promuove la riforma Fornero non dello stesso parere sarebbero coloro i quali ogni giorno dovrebbero confrontarsi con le importanti ed improvvise novità introdotte dalla su indicata riforma all’interno del mercato del lavoro.

RIFORMA DEL SISTEMA PREVIDENZIALE DEL GOVERNO MONTI

Stiamo parlando dei consulenti del lavoro italiani che, intervistati sull’argomento, a un mese esatto dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della riforma del lavoro, dalla Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, avrebbe bocciato, senza appello, il più recente provvedimento del Ministro Fornero.

LEGGE DI STABILITÀ FINANZIARIA 2012

Il 90% del campione intervistato sul delicato argomento oggi alla nostra attenzione, in particolar modo, avrebbe dichiarato che, durante i 30 giorni presi in considerazione dagli esperti della Fondazione Studi, la riforma del mercato del lavoro avrebbe letteralmente impedito l’avvio di nuovi contratti di lavoro o a causa dell’eccessiva rigidità burocratica della riforma stessa o a causa degli eccessivi costi che quest’ultima imporrebbe ai datori di lavoro nel caso in cui optassero per talune, particolari, tipologie contrattuali.

A tal proposito, in particolar modo, bisognerebbe sottolineare il fatto che addirittura il 93% dei consulenti del lavoro italiani avrebbe dichiarato che i contratti a progetto non sottoscritti a causa della riforma del lavoro sarebbero almeno 50 e che in alcune particolari situazioni, come nel caso di imprese, industrie, società ed aziende di notevoli dimensioni, il numero dei nuovi contratti non sottoscritti tra mercoledì 18 luglio 2012 e sabato 18 agosto 2012 supererebbe le 200 unità.

Anche la flessibilità in uscita, infine, non avrebbe ricevuto il plauso dei consulenti del lavoro che la riterrebbero, addirittura nel 73% dei casi, potenzialmente dannosa per tutte le piccole e medie imprese italiane.