Sono stati approvati dalla Camera tutti gli articoli del disegno di legge collegato sul lavoro rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica.
E’ stato l’articolo 31 l’ultimo dei 50 totali ad essere votato, riguardante conciliazione e arbitrato, a lungo accantonato dopo che Governo e maggioranza sono stati battuti a causa di un centinaio di assenze quando l’Aula ha approvato un emendamento del Pd.
Secondo Cesare Damiano, che ha presentato il testo, e la maggioranza, questa modifica può scardinare la norma, assestando un serio colpo all’impianto del provvedimento, garantendo piena libertà di scelta ai lavoratori.
Come dichiarato dal ministro del welfare Sacconi, la norma “non ha per fortuna modificato la normativa attuativa dell’articolo 808 del Codice di procedura civile, come definita dallo stesso collegato, in materia di clausole compromissorie, con le quali le parti possono devolvere ad arbitri le controversie nascenti dal contratto”.
Inoltre sono state approvate altre due modifiche rispetto al testo della Commissione, entrambe col parere favorevole di relatore e Governo. La prima chiarifica il divieto di sottoscrivere clausole compromissorie prima della conclusione del periodo di prova o, in sua assenza, di trenta giorni dall’assunzione.
La seconda invece permette di integrare sulla base di successivi accordi sindacali l’eventuale decreto del ministro del Lavoro che intervenga in surroga in mancanza di accordi interconfederali o contratti collettivi di lavoro che definiscano modalità e contenuti delle clausole compromissorie.