Quanti sono ma, soprattutto, chi sono gli esodati che il decreto Fornero avrebbe salvato consentendo loro di maturare gli adeguati, e totalmente nuovi, requisiti pensionistici in tutta tranquillità poiché tutelati e garantiti da un'apposita forma di indennità economica e finanziaria?
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Quali sono, insomma, le categorie professionali e le categorie di lavorati incluse dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero nel proprio oltre modo discusso, poiché giudicato non esattamente adeguato ad affrontare, nel migliore dei modi possibili, la complicata questione oggi alla nostra attenzione, decreto ministeriale e dunque già oggi in grado di affermare, senza tema di smentita, che per loro non vi sarà da oggi in poi alcun problema di sorta?
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La domanda, come ci si attenderebbe, sarebbe in queste ore sulla bocca di tutti, complice l’apparentemente imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del su indicato decreto ministeriale, e dunque, proprio per questo motivo, avremmo oggi tutte le intenzioni di rispondere nel più accurato e completo dei modi possibili.
LAVORATORI ESODATI INCLUSI NEL DECRETO FORNERO
Questi ultimi, in particolar modo e stando a quanto specificato nel testo di legge del su indicato decreto ministeriale, saranno:
– circa 25.590 esodati in mobilità ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera a del decreto ministeriale
– circa 3.640 esodati in mobilità lunga ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera b del decreto ministeriale
– circa 17.710 esodati interessati dai Fondi di solidarietà ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera c del decreto ministeriale
– circa 10.250 lavoratori prosecutori volontari ai sensi dell’art. 1, comma 2, lettera d del decreto ministeriale
– circa 950 esodati esonerati entro il 4 dicembre 2011 ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera e del decreto ministeriale
– circa 150 esodati che hanno preso un congedo per assistere figli disabili
– circa 6.890 esodati cessati che hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011 ai sensi dell’articolo 6, comma 2-ter del decreto legge 29 dicembre 2011, n.216, convertito con la legge 24 febbraio 2012, numero 14