Si avvicinano nuove e pesantissime scadenze per l’ex presidente del Consiglio e attuale leader del Popolo della Libertà e della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi. Non si tratta questa volta di scadenze elettorali, di sostenere in modo diretto un qualche suo candidato di centrodestra né tanto meno delle chiacchiere sul presidenzialismo. Questa volta si tratta di due appuntamenti in tribunale che, forse, mai come prima, potrebbero dare un indirizzo molto forte al prosieguo della vita politica di Berlusconi e quindi, per forza di cose, anche del nostro Paese.
Mediaset e Ruby
Procediamo con ordine e iniziamo ad individuare le date più importanti: la settimana chiave si avvicina e le due date da cerchiare in rosso sono il prossimo 19 e 24 giugno. La prima, più importante della seconda, riguarda la pronuncia della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento all’interno del processo Mediaset. La seconda corrisponde all’emissione della sentenza di primo grado nel processo Ruby (leggi: Ruby, la requisitoria dell’accusa). Il problema del legittimo impedimento è assai più pressante della possibile condanna al processo Ruby essenzialmente per due ragioni: in primo luogo perché il processo Ruby è ancora in primo grado, e, ancora di più, perché un’eventuale pronuncia sfavorevole della Corte Costituzionale aprirebbe le porte ad una conferma della Condanna in Cassazione.
Il fantasma dell’interdizione
La conseguenza di tutto ciò è chiara: significa che se non verrà accolto il legittimo impedimento al processo Mediaset è verosimile che Berlusconi venga condannato anche in Cassazione e, in tal caso, ci sarebbe l’interdizione per il cavaliere. Il problema, nell’ottica del cavaliere e dei legali che formano il suo collegio difensivo che s’intenda, consiste nelle previsioni degli avvocati Longo e Ghedini che, a quanto pare, si aspettano che la Corte Costituzionale o neghi in toto la sussistenza del legittimo impedimento al processo Mediaset o che lo verifichi pure ma senza per questo invalidare il procedimento a carico di Berlusconi che è ormai giunto in Cassazione (leggi anche: La mozione di ineleggibilità di Berlusconi).