L’abolizione delle Province in Sicilia

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In Sicilia non esistono più le Province. Ieri sera l’Assemblea regionale ha abolito le Province, cancellato le elezioni di primo grado e commissariato gli enti. L’obiettivo è la creazione di consorzi liberi tra Comuni al posto delle province. Svolta epocale dunque, al livello locale, nella fattispecie al livello regionale, ma anche al livello nazionale perché la Regione Sicilia è la prima ad adottare una misura del genere ed è la prima a dare un impulso tutto nuovo all’agenda politica nazionale in un momento di stallo nazionale (leggi: La maggioranza di Bersani). E’ ovvio che si tratta di un caso isolato, ma è altrettanto ovvio che ieri sera sono stati gettati i presupposti per qualcosa di estremamente innovativo.

Il progetto dell’Assemblea Regionale

I Fatti. L’Assemblea Regionale ha approvato una legge che vuole sostituire le attuali Province con una nuova creatura giuridica, vale a dire i consorzi liberi tra Comuni. E, contestualmente, l’Assemblea Regionale ha anche prescritto l’obbligo di approvazione entro il prossimo 31 dicembre della riforma complessiva per la definizione dei consorzi liberi tra Comuni. Al nuovo disegno di legge lavorerà un gruppo ampio di tecnici e di professionisti (avvocati, giuristi e professori universitari in primis) nominati per l’occasione dal governatore Rosario Crocetta. L’Assemblea Regionale ha approvato il pacchetto di riforme con un’ampia maggioranza: dei 90 deputati regionali erano presenti in aula in 74. E dei 74 presenti hanno votato a favore 51. I contrari solo 22.

Un riforma grillina?

E’ quasi scontato ricondurre un’ondata di innovazione di tale portata al messaggio che le elezioni al livello nazionale hanno consegnato al Paese, vale a dire un messaggio di distacco dal passato e, ancora più, dagli schemi della politica del passato. Ma far passare la riforma voluta dall’Assemblea Regionale di Sicilia come una riforma di stampo esclusivamente grillino (leggi: Grasso al Senato, M5S si spacca) è altrettanto sbagliato. L’appoggio dei grillini è stato senza dubbio importante in tutte le fasi di questo delicato passaggio, ma la volontà di riforma aveva da tempo pervaso l’intera Assemblea Regionale di Sicilia, governatore Crocetta in testa.