Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi.
La legge è anche famosa per il lungo iter di approvazione che subì diverse interruzioni e fu da sempre al centro di diverse critiche.
Lo scopo della legge è quello di stabilire le regole una volta per tutte del problema del conflitto d’interessi, un problema molto sentito e discusso da sempre in Italia. In particolare la norma vuole regolamentare la possibile commistione fra interessi privati ed azione politica dei titolari di cariche di governo.
Il fine della legge è ovviamente quello di assicurare che i politici svolgano la loro attività nell’esclusivo interesse pubblico.
Il più importante punto della legge è l’articolo 2, che definisce incompatibile la posizione di un titolare di cariche governative con l’assunzione di impegni all’interno di Consigli di Amministrazione, di amministratore delegato o direttore generale, o di svolgere l’attività di imprenditore in senso più ampio.
L’articolo 3 stabilisce invece che il conflitto di interessi si manifesta davanti ad un’incidenza, derivante da un atto od omissione del soggetto, sul proprio patrimonio, su quello del coniuge, o su quello dei parenti entro il secondo grado, con danno per l’interesse pubblico.