Dopo Francesco Belsito, ex tesoriere oggi indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato italiano, e Piergiorgio Stiffoni, senatore oggi accusato di aver commesso il reato di peculato, nel mirino degli inquirenti che, in questi giorni, starebbero indagando sui rimborsi elettorali che la Lega Nord avrebbe indebitamente sottratto, allo scopo di usufruirne in maniera impropria ed illegale, allo Stato italiano e, di conseguenza, a tutti i cittadini e a tutti gli elettori italiani, sarebbero finiti anche il leader, fondatore ed ispiratore del movimento popolare xenofobo ed omofobo, Umberto Bossi, ed i figli dello stesso, Renzo “Trota” Bossi e Riccardo Bossi.