
Il potere degli imperi mediatici italiani

Ci stiamo naturalmente riferendo, nel caso in cui non si fosse ancora ben capito, alla presunto pagamento del canone speciale, “dovuto” su computer, smartphone, palmari e tablet, che la RAI avrebbe negli scorsi giorni preteso sia dai professionisti che dalle aziende.
Si tratta di una misura molto attesa soprattutto da parte di quelle imprese che, oltre a vantare dei crediti nei confronti della pubblica amministrazione, vantano anche arretrati di una cospicua consistenza, addirittura stimati intorno ai 70-80 miliardi di euro.
L’uscita, così drastica e perentoria, non solo non è piaciuta ai cittadini, consapevoli della durezza dei tempi che li attendono, bensì nemmeno agli analisti che ravvisano come nelle parole del ministro vi sia, se non una vera e propria manifestazione di ipocrisia, una certa mancanza di onestà intellettuale e finanziaria.
Ci siamo interessati, dunque, all’aumento delle accise, della mancata proroga della detrazione 55 che, in questi ultimi anni, è risultata essere molto utile per quanti abbiano avviato interventi di ristrutturazione energetica della propria abitazione, le misure occupazionali e molto altro ancora.
Oltre a cercare di riconquistare la fiducia perduta, così da riguadagnare il prestigio internazionale di cui la nostre nazione ha sempre goduto, o a cercare di convincere gli alleati europei della bontà delle riforme economico-finanziarie con le quali il nostro Paese intende risolvere la crisi da debito sovrano grazie alla lettere all’Europa in materia di pensionamento.
Tale misura, si legge nel decreto, è finalizzata a razionalizzare e riorganizzare la spesa pubblica senza però intaccare gli obiettivi di sicurezza pubblica e verrà attuata mediante la riduzione dello stanziamento previsto per un ammontare di 10 milioni di euro per l’anno 2012 e di 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. Tale riduzione sarà applicata per metà alla Polizia di Stato e per l’altra metà all’Arma dei carabinieri.