Giornata piena quella di ieri per l’ex presidente del Consiglio Silvo Berlusconi sul versante delle sue ventennali vicende giudiziarie. Tra mille processi, condanne, assoluzioni, primi e secondi gradi, ricorsi, pronunce ad hoc e passate in giudicato, ieri la Corte d’Appella di Milano ha scritto un’altra pagina. Nella fattispecie è arrivata la condanna in secondo grado per Silvio Berlusconi nel processo Mediaset: il reato è quello di frode fiscale, la pena richiesta quattro anni di reclusione.
La sentenza e le conseguenze
Procediamo con ordine e cominciamo a ricostruire gli accadimenti della giornata di ieri. In mattinata la difesa del cavaliere aveva chiesto con esito negativo la sospensione del processo in attesa di una pronuncia ad hoc da parte della Corte Costituzionale sulla precedente richiesta di legittimo impedimento e il conseguente conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato (leggi: Il processo Mediaset continua). Nel pomeriggio la sentenza di condanna (leggi: Berlusconi condannato nuovamente in appello). Ovviamente, in maniera intuibile, sono piovuti i commenti del Popolo della Libertà che ha intonato il solito ritornello della giustizia politicizzata e delle toghe comuniste sostenendo con la massima certezza che in nessun altro Palazzo di Giustizia il processo si sarebbe chiuso con una condanna. E, accusando gravemente in questo modo, i giudici della Corte di Appello di Milano che hanno emesso la sentenza.
La manifestazione
A noi, in questa sede, interessano in primo luogo le ripercussioni politiche di una sentenza che, per correttezza, dobbiamo ricordare non essere ancora definitiva. Le conseguenze sarebbero pesantissime per il leader del Popolo della Libertà qualora la condanna fosse la stessa anche in terzo grado di giudizio in quanto prevede quattro anni di reclusione (di cui tre comodati causa indulto) e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. La risposta politica del Popolo della Libertà è organizzata per sabato prossimo. L’appuntamento con tutti i militanti è a Milano in Piazza Duomo alle ore 16 per manifestare contro l’accanimento giudiziario e la magistratura politicizzata contro Silvio Berlusconi. Voci di corridoio danno per certa la presenza sul palco allestito per l’occasione dello stesso Silvio Berlusconi.