Pdl subito legge contro intercettazioni
Dopo la condanna per il processo Mediaset, la requisitoria della Boccassini sul processo Ruby, la manifestazione di Brescia contro la magistratura al PDL non resta che rispolverare una sua vecchia legge contro intercettazioni e quindi ridurre il potere investigativo dei magistrati coadiuvati ovviamente dalle forze dell’ordine. Enrico Costa, capogruppo del PDL nella commissione Giustizia ha depositato una proposta di legge contro intercettazioni identica al tesco Alfano che andava a colpire e limitare duramente questo strumento investigativo.
Scontro PDL – PD
Enrico Costa in una dichiarazione afferma di aver presentato lo stesso decreto legge all’ufficio di presidenza della commissione affinché in tema di giustizia sia data la priorità a quei provvedimenti approvati, durante il governo Berlusconi, da una parte del Parlamento e tra questi c’è la legge contro intercettazioni e la responsabilità civile dei magistrati. Ma il PD non ci stà e risponde cercando di puntare sul buon senso invitando a riflettere che la legge contro intercettazioni non è certamente la priorità in questo momento storico che sta affrontando il Paese.
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Richiesta alla giunta per le autorizzazione della camera
La frenesia del PDL nel rilanciare nel dibattito politico la questione della legge contro intercettazioni è dovuta anche alla richiesta fatta da parte del Gip del Tribunale di Roma, Elvira Tamburelli, per l’autorizzazione all’ascolto di conversazioni telefoniche inerenti Denis Verdini e degli ex parlamentari del popolo delle libertà Nicola Cosentino e Marcello Dell’Utri nell’ambito del processo sulla P3. Quindi resta un vera e propria questione di partito riuscire a limitare questo strumento investigativo nonostante ormai Cosentino è in carcere e Dell’Utri non è più deputato in Parlamento.
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