Si torna a parlare di riforma dell'ordinamento forense al Senato...
Il clima che si respira però tra gli avvocati è tutt’altro che disteso e rilassato, infatti all’interno delle associazioni di categoria il pessimismo è a livelli altissimi mentre l’impegno preso da Angelino Alfano, di varare la legge entro la fine legislatura (possibilmente prima del 2013) ma in tempi non esattamente brevi, non ha aiutato sicuramente a tranquillizzare gli interessati.
Durante la tavola rotonda di chiusura del V Congresso di formazione, il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa, si è scagliato contro una coalizione contro la professione di avvocato.
Alpa si chiede perchè “non c’è stata alcuna levata di scudi delle Autorità di garanzia contro la riforma delle altre professioni come quella notarile e dei commercialisti”… Come mai “Banca d’Italia collega l’inefficienza della giustizia con il numero degli avvocati e la banca mondiale fa lo stesso”…
Ha parlato però anche il presidente dell’Oua Maurizio de Tilla, dicendo lo scopo della riforma è quello di far prevalere merito e qualità, con un accesso più rigoroso e una formazione specialistica più efficace.
Sarà proprio l’accesso, ed il tirocinio, il tema sul quale si discuterà maggiormente in Aula tra politica ed avvocatura. Tra gli argomenti su cui i legali italiani non sono disposti a cedere terreno ci sono anche i minimi tariffari inderogabili.