I processi di Silvio Berlusconi conclusisi con sentenza di non doversi procedere.
Dopo un prima, veloce, revisione di quelle che, nel corso della storia, sono state definite quali leggi ad personam di Silvio Berlusconi, abbiamo suddiviso, per sentenze, i processi a carico di Silvio Berlusconi e dobbiamo ora occuparci di quei processi che si sono conclusi con una sentenza di don doversi procedere.
Le sentenze di non doversi procedere sono quelle emanate dal giudice nel caso in cui il procedimento, per una qualche forma di vizio, non sarebbe mai dovuto cominciare. In un caso come questo si riscontrano irregolarità:
– nella querela
– nell’istanza
– nella richiesta di procedimento
– nell’autorizzazione a procedere
Altro caso tipico è quello nel quale il reato risulti estinto.
Riferendoci, nel particolare, a Silvio Berlusconi, possiamo notare come 5 dei procedimenti giudiziario a suo carico si siano risolti con una sentenza di non doversi procedere (tra parentesi indichiamo il principale capo d’imputazione)
– Lodo Mondadori (corruzione semplice)
– All Iberian 1 (finanziamento illecito ai partiti)
– Processo Lentini (falso in bilancio)
– Processo P2 (falsa testimonianza)
– Processo Macherio (falso in bilancio)
Nei primi 3 casi segnalati il giudice ha emanato sentenza di non doversi procedere a causa dell’avvenuta prescrizione del reato.
Nei restanti 2, invece, il giudice ha optato per questa decisione per intervenuta amnistia.
In entrambi i casi, dunque, il giudice ha rilevato la colpevolezza dei reati di cui è stato imputato Berlusconi decidendo poi di non intervenire per ragioni di opportunità politica (si veda, al proposito, il lodo Schifani), così come avviene in casi particolari di intervenuta amnistia oppure a causa del fatto che fossero intercorsi i relativi tempi di prescrizione.