Nel mirino degli inquirenti che starebbero indagando sui rimborsi elettorali che la Lega Nord avrebbe indebitamente sottratto allo Stato italiano sarebbero finiti anche il leader, fondatore ed ispiratore del movimento popolare xenofobo ed omofobo, Umberto Bossi, ed i figli dello stesso, Renzo "Trota" Bossi e Riccardo Bossi.
► LE TRE INDAGINI CHE INCASTRANO LA LEGA NORD
Per Umbero Bossi, in particolare, l’accusa, quanto mai grave e, a nostro avviso, potenzialmente debilitante per un partito, quale quello della Lega Nord, ormai profondamente affossato dalle rivalità interne, dagli scandali giudiziari e finanziari e dalla completa disfatta elettorale delle amministrative italiane di domenica 6 maggio 2012 e lunedì 7 maggio 2012, è quella di truffa ai danni dello Stato italiano in concorso di colpa con l’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito.
► LA CORRUZIONE ITALIANA VISTA DALL’EUROPA
Per i figli di Umberto Bossi, che avrebbe invece usato i rimborsi elettorali per scopi prettamente personali, quali in conseguimento di fantomatici diplomi di laurea in fantomatiche università dei Paesi dell’Est Europa, l’accusa, meno grave ma comunque, soprattutto dal punto di vista dell’immagine della Lega Nord agli occhi dei propri elettori e, più in generale, di tutto gli onesti cittadini italiani, tutt’altro che insignificante o trascurabile, è quella di appropriazione indebita.