Perchè protestare contro Israele?

Protestiamo perché nel nostro paese – l’Italia – non c’è meritocrazia? Protestiamo perché i giovani laureati sono costretti ad andare via e costruirsi un futuro altrove? Macché! Le proteste all’italiana riguardano qualcosa di lontano da noi, che non conosciamo e che probabilmente ci fa “paura”; immagino quindi quanto sia stato facile per il gruppo di attivisti scrivere qualche cartello, andare all’aeroporto di Roma e inscenare una protesta contro la presenza di Israele ad Expo 2015. Pensano davvero che scrivere Fields of Apartheid al posto di Fields of Tomorrow (quest’ultimo è lo slogan scelto da Israele per l’Expo milanese) sia stata una mossa intelligente? Manifestazioni come quella contribuiscono solo ad incrementare l’odio verso un paese che di male non ha fatto nulla anzi, è riuscito a risorgere e in pochissimi anni a dare a giovani e meno giovani (cosa che purtroppo noi non stiamo facendo) un futuro.

Scontri violenti in Egitto

 L’Egitto precipita nel caos. Continuano gli scontri violenti tra manifestanti sostenitori del deposto Mohamed Morsi, i fratelli musulmani e coloro che in questi giorni hanno affollato le piazze contro il presidente. Scontri violenti in quasi tutte le piazze di diverse città egiziane.

Sindacati a Roma, lavoro è democrazia

La manifestazione del sindacato oggi a Roma è stata senza ombra di dubbio una delle più importanti degli ultimi anni. Il suo stesso grado si importanza può essere rilevato in base ad una lunga serie di parametri eterogenei: da un lato potremmo parlare dell’importanza che la manifestazione può avere all’interno del sindacato stesso e dall’altro potremmo riflettere sulla rilevanza che l’organizzazione del sindacato può produrre sulla classe politica del nostro Paese in un momento economicamente e socialmente così particolare. Del resto si tratta della prima volta insieme a Roma sullo stesso palco dei tre principali sindacati italiani – Ggil, Cisl, Uil – da oltre 10 anni.

Manifestazione dei sindacati uniti per il Lavoro

 La manifestazione sindacale di oggi a Roma ha visto sfilare tantissime bandiere di Cigl, Cisl e Uil. Le tre sigle dopo dieci anni ritrovano l’unità intorno al tema del Lavoro. Nella Capitale sono arrivati con qualsiasi mezzo possibile più di 100 mila persone che si sono raccolte in piazza della Repubblica e in piazzale dei Partigiani per percorrere due tragitti distinti e incontrarsi a piazza di Porta San Giovanni  dove era allestito il palco per gli interventi finali. Il tempo è scaduto, la fase degli annunci è finita, queste  le frasi che in sintesi sottolineavano la volontà dei sindacati a porre l’attenzione sull’emegenza lavoro.

Il Quirinale taglia le feste: salvo il 2 giugno

Siamo in un periodo di crisi economica, ci siamo da tanto da tempo e continuiamo a pagarne le spese e, per una volta, non sono i cittadini o i contribuenti a dover fare delle rinunce importanti (leggi: La produzione industriale in Italia). Perché, questa volta, sono le forze dell’ordine a veder tagliata la loro tradizionale festa del 2 giugno che, senza dubbio ci sarà, ma verrà celebrata in modo assai più sobrio e, quindi, a conti fatti, in modo assai più economico, sempre il 2 giugno in concomitanza con la festa della repubblica. Le ultime decisioni in merito sono arrivate ieri e sono nella direzione di un deciso taglio alle spese.

La commemorazione di Aldo Moro

Oggi giornata importante e pregna di significati per la storia repubblicana del nostro Paese. Di fatto, oggi, si festeggia, o meglio, ci pare più giusto usare un termine differente in un’occasione del genere, diciamo dunque che si ricorda, l’anniversario della morte di Aldo Moro. Oggi è la giornata della memoria delle vittime del terrorismo, ma, ovviamente, in maniera più che intuibile, il pensiero di tutti va al 9 maggio del 1978, 35 anni fa, quando venne ritrovato nell’ormai famosissima Renault 4 parcheggiata in via Caetani il corpo senza vita dello statista della Democrazia Cristiana Aldo Moro.

Pdl in piazza contro i giudici di Milano

Giornata piena quella di ieri per l’ex presidente del Consiglio Silvo Berlusconi sul versante delle sue ventennali vicende giudiziarie. Tra mille processi, condanne, assoluzioni, primi e secondi gradi, ricorsi, pronunce ad hoc e passate in giudicato, ieri la Corte d’Appella di Milano ha scritto un’altra pagina. Nella fattispecie è arrivata la condanna in secondo grado per Silvio Berlusconi nel processo Mediaset: il reato è quello di frode fiscale, la pena richiesta quattro anni di reclusione.

Pdl a Piazza del Popolo figuranti pagati 10 euro

 Ieri, a Roma presso Piazza Del Popolo si è svolta la mega manifestazione del PDL per sostenere il suo leader Silvio Berlusconi “perseguitato” dalla magistratura “politicizzata” e allo stesso tempo mostrare i muscoli a tutte le altre forze politiche nazionale. Il PDL ha voluto così reagire anche alle accuse di “impresentabilità” rivolte ad Angelino Alfano da parte di Lucia Annunziata durante la puntata di domenica scorsa di In mezz’ora.

La Francia contro i matrimoni gay

Grande mobilitazione in Francia contro le nozze gay e le adozioni per le coppie omosessuali. In centinaia di migliaia nella giornata di domenica si sono radunati nei pressi della Tour Eiffel per protestare contro la proposta di mariage pour tous sostenuta da Francois Hollande e che verrà discussa all’Assemblea Nazionale entro la fine di gennaio.

La CGIL si mobilita contro il Governo Monti

Chi non si sarebbe ancora rassegnato al Governo Monti e al fatto che, volenti o nolenti, sino al 2013 dovremo accettare le decisioni dell’uomo scelto, lo ricordiamo, direttamente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per migliorare i conti dell’Italia cercando, in questo modo, di porre un definitivo freno all’incedere della crisi economico-finanziaria, sarebbe la Confederazione Generale Italiana del Lavoro di Susanna Camusso.

Sindacati generali in piazza contro gli errori del Governo Monti

Gli esodati italiani, dopo tutto, sarebbero effettivamente solamente 65.000. Rebus sic stantibus, dunque, la riforma del sistema previdenziale del Governo Monti e, in particolare, del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, non sarebbe completamente campata in aria poiché avrebbe tenuto conto di tutte le possibili variabili in gioco.