Immunità parlamentare, il Pd è contrario

In queste ore è ancora al centro dell’attenzione il tema della riforma della giustizia, in particolare fa parlare molto l’idea di introdurre nuovamente l’immunità parlamentare.

Il Pd frena su questa possibilità, nonostante l’apertura iniziale di Luciano Violante. Come dichiarato da Pier Luigi Bersani, la posizione del partito è infatti completamente contraria. Bersani ha detto: “Noi vogliamo ribaltare l’agenda e dire che bisogna mettere all’ordine del giorno non l’immunità parlamentare ma regole, onestà, sobrietà“.

Unità di crisi aperta all’opposizione

Il Viminale in queste ore sta mettendo a punto il piano di emergenza considerando la situazione peggiore, in quanto in Libia vivono oltre un milione di clandestini provenienti da altri Paesi della regione.

Il crollo del regime di Gheddafi potrebbe portare molti di questi clandestini a venire in Europa, passando dunque per l’Italia.

Legittimo impedimento per Mills e Ruby

Governo, Pdl e gli avvocati di Berlusconi, domani avvieranno l’attacco per riprendere l’iniziativa politica sulla giustizia, contro la magistratura di Milano, dando un nuovo impulso al ddl intercettazioni e proponendo riforme costituzionali del Csm con separazione delle carriere.

Inoltre gli avvocati del premier dovranno scegliere anche la strategia difensiva nel processo Ruby, oltre a quelle per i processi Mills, Mediatrade e Mediaset.

Riforma giustizia arriva in Consiglio dei ministri

Forse già oggi potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri la riforma sulla giustizia. Le bozze, pronte già da novembre, potrebbero essere presentate questa mattina nel corso della riunione a palazzo Chigi.

La nuova riforma prevede un ddl costituzionale per separare le carriere di giudici e pm, per dividere in due il Csm e per dare più poteri al ministro della Giustizia. Il governo potrebbe poi anche procedere con un ddl sulla responsabilità civile dei magistrati.

Fli perde Menardi e sta per perdere Pontone, Saia e Baldassarri

Lo stesso Gianfranco Fini ha detto che sarebbe inutile negare l’evidenza, il progetto di Futuro e Libertà vive un momento difficile, la peggiore situazione da quanto è nato il partito con la manifestazione di Mirabello.

Il gruppo al Senato di Futuro e Libertà, dopo Giuseppe Menardi, sta per perdere altri tre componenti: Franco Pontone, Mario Baldassarri e Maurizio Saia, inoltre dal gruppo alla Camera torna nel PdL il deputato Roberto Rosso.

Berlusconi non è preoccupato per il caso Ruby

Sono arrivate le prime dichiarazioni di Silvio Berlusconi dopo il rinvio a giudizio per concussione e prostituzione minorile nel caso Ruby disposto dal giudice per le indagini preliminari di Milano.

Il premier, intervenuto nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi insieme a Tremonti per presentare una serie di iniziative in tema di economia ha detto di non essere per nulla preoccupato di quello che sta succedendo.

Caso Ruby, l’ordinanza del gip

È stato reso noto il decreto che dispone il giudizio immediato (il 6 aprile prossimo) nei confronti di Berlusconi, nel quale si legge per esempio che la telefonata in Questura di Silvio Berlusconi nella notte tra il 27 ed il 28 maggio 2010, per ottenere il rilascio di Ruby fu un “indebito intervento” sui funzionari di polizia.

Il gip di Milano Cristina Di Censo ha disposto il giudizio immediato per il presidente del Consiglio, presentando il decreto, ed accusando il premier di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby.

Terzo Conto Energia richiesta incentivi online attiva

Il GSE ha fatto sapere che è stata attivata l’applicazione online per presentare le richieste di riconoscimento delle tariffe incentivanti con il Terzo Conto Energia (DM 6/8/2010).

Le nuove tariffe, che possono essere richieste solo via internet, vengono riconosciute per tutti gli impianti entrati in esercizio dall’1 gennaio 2011 o dopo il 25/8/2010 per gli impianti fotovoltaici a concentrazione, a seguito di interventi di nuova costruzione, rifacimento totale o potenziamento.

Berlusconi: mobilitazione delle donne faziosa

Silvio Berlusconi, intervenuto a “La telefonata” di Maurizio Belpietro su Canale 5, attacca la manifestazione delle donne scese in piazza per chiedere le sue dimissioni in oltre un milione in tutto il mondo dopo il caso Ruby, definendo la mobilitazione come faziosa e vergognosa.

Il premier ha anche dichiarato che le dimissioni sono una proposta irricevibile, in quanto non è stato tradito il mandato elettorale e nemmeno le riforme.

In piazza con le donne per la dignità, oltre un milione nel mondo

Ieri donne e uomini sono scesi in piazza in tutta Italia, ma anche in diverse città all’estero, per la dignità,con manifestazioni per chiedere più rispetto per libertà e i diritti delle donne, senza alcun richiamo ai diversi partiti o sindacati, ma con la richiesta delle dimissioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Sono state ben 230 le città italiane dove si è manifestato in piazza, a partire dalla capitale. A Roma secondo gli organizzatori erano presenti addirittura 500mila persone, che si sono radunate con lo slogan “tempo di esserci tutte e tutti, vogliamo un Paese che rispetti le donne“.