Margaret Thatcher è morta quest’oggi all’età di 87 anni. E’ stata primo ministro britannico dal 1979 al 1990, quindi l’intero decennio degli anni ’80, unica donna a ricoprire quel ruolo in Inghilterra. Si è spenta questa mattina nella sua suite all’Hotel Ritz, nel centro della City. Nacque nel lontano 1925 a Grantham, nel Lincolnshire, e nel decennio del sua carica istituzionale è stata anche leader del partito conservatore britannico. Per lei non verranno indetti funerali di stato, come del resto aveva fatto sapere la stessa Thatcher, ma comunque all’interno del mondo istituzionale inglese si avverte l’importanza dell’ultimo saluto che sarà equiparato a quello della Regina Madre o di Lady Diana.
M5S e l’occupazione delle commissioni
Nuovi fuochi d’artificio da parte del Movimento a Cinque Stelle. A conti fatti, la presenza nell’Aula di Montecitorio e di Palazzo Madama dei neoeletti del movimento guidato da Beppe Grillo rappresenta senza ombra di dubbio la principale novità del panorama politica del nostro Paese. E, con una dose calcolata e ben ponderata di rischio, potremmo indicare la presenza dei rappresentanti del Movimento a Cinque Stelle come una delle più grosse novità degli ultimi decenni della storia repubblicana del nostro Paese.
Le difficoltà del PD
Le spaccature all’interno del Partito Democratico sono ormai sempre più visibili. E rappresentano, al momento e allo stato delle cose, una ferita che appare difficilmente rimarginabile. O meglio, una ferita rimarginabile sì, ma a caro prezzo, vale a dire con lo spettro della scissione oppure con la capacità gestionale di sopportare sempre più frequenti fronde interne.
Di Pietro: batosta elettorale e tesoretto
Non sono settimane facili per Tonino Di Pietro. L’ex magistrato che ha messo via da tanti anni la toga per intraprendere, anche con discreto successo, la sua avventura politica, sembra, allo stato delle cose, essere prossimo al capolinea. Un capolinea politico, che si intenda, è che, di fatto, non è mai apparso così vicino dopo i risultati elettorali del 24 e del 25 febbraio che hanno estromesso il Tonino nazionale da Montecitorio e che hanno eroso in maniera inequivocabile il consenso che l’Italia dei Valori aveva accumulato nel corso degli anni.
Le otto proposte di Berlusconi
Il cavaliere Silvio Berlusconi torna ad alzare la voce. Ma, questa volta, non lo fa da qualche palco in qualche piazza affollata, ma lo fa con modi più costruttivi. A conti fatti Berlusconi annuncia le proprie mosse per le prossime settimane attraverso il sito ufficiale del Popolo della Libertà generando, in maniera intuibile, una serie di risposte, ufficiali e non. Il contenuto del messaggio consiste nei prossimi disegni di legge che il Pdl presenterà in Aula.
Intesa Berlusconi – Bersani ?
Prove di intesa tra Berlusconi e Bersani. Da un lato il leader del Pdl e della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi, dall’altro il leader del Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra sembra, e lo ripetiamo, sembra, stiano venendo ad un accordo. E sembra anche che i margini di trattativa siano ben avviati. Nei fatti da più parti l’intesa, o comunque, il dialogo tra i due leader era stato ventilato e, in qualche caso, sollecitato, ma, a quanto pare, i lavori sono ben avviati.
Scissione Renzi – Bersani ?
Possibilità di scissione all’interno del Partito Democratico. I due uomini forti, da un lato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, dall’altro il leader del partito e della coalizione di centrosinistra Pierluigi Bersani, non vanno più d’amore e d’accordo come accadeva qualche tempo fa. O come, forse, nei fatti, a ben guardare, non è mai accaduto, anche se, per il bene del Partito Democratico e per far salva la coesione del partito, mai era stato fatto trapelare. Le incomprensioni ci sono sempre state e non è difficile immaginare che i due continueranno ad avere stili e proposte differenti: più difficile immaginare fino a quando faranno parte dello stesso partito.
Obama si taglia lo stipendio
Anche l’uomo più potente del mondo si riduce lo stipendio. Stiamo parlando del presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama che fa la sua parte nel momento di crisi economica che sta vivendo il mondo intero (leggi anche: Il salvataggio di Cipro). In effetti definire Obama l’uomo più potente del mondo è forse una banalizzazione, ma, a ben guardare, è una banalizzazione fino a un certo punto. E, soprattutto, si tratta di una notizia assolutamente degna di nota perché ad abbassarsi in modo autonomo lo stipendio è proprio lui, Barack Obama.
Renzi sulla paralisi del Paese
Di nuovo Matteo Renzi alla ribalta. Dal punto di vista formale a parlare è il sindaco di Firenze, il primo cittadino del capoluogo toscano uscito sconfitto dalle primarie interne al Partito Democratico per mano di Pierluigi Bersani. Eppure, in più di un’occasione, il nome di Renzi è stato riproposto per far guadagnare qualche punto di consenso al Partito Democratico durante queste settimane di paralisi istituzionale (è passato ben più di un mese ormai dalle elezioni del 24 e del 25 febbraio). Nella fattispecie il messaggio di Matteo Renzi è molto semplice: si tratta di un invito rivolto a tutta la classe politica italiana a risolvere quanto prima la paralisi post elettorale.
I saggi: dieci giorni di tempo
La nuova fase della politica italiana ha avuto inizio oggi. A conti fatti i toni da svolta epocale mancano perché da un lato non c’è voglia di calare un alone di novità ad una soluzione che rimane pur sempre una soluzione emergenziale, e, dall’altro, perché parlare di svolta epocale con una serie di saggi e di nomi che, di fatto, entrano ed escono dal mondo della politica da più di uno o due decenni non avrebbe molto senso. Fatto sta che l’extrema ratio proposta nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica, quella de I saggi di Napolitano, ha preso il largo nella giornata di oggi.
M5S contro i saggi di Napolitano
La scelta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di nominare due gruppi di saggi è una scelta sui generis. Si tratta di una forzatura, o meglio di un precedente quasi unico nel suo genere in quanto si tratta di un’ennesima fase di consultazioni, ma portate vanti in modo assolutamente irrituale. A conti fatti, questa volta, nel nostro Paese, dopo le consultazioni del Capo dello Stato, dopo le consultazioni del Presidente del Consiglio che ha ricevuto l’incarico, adesso, le consultazioni saranno condotte da una decina di tecnici. Anche se formalmente non si tratterà di consultazioni ma di trattative punti di convergenza su cui i differenti partiti si diranno d’accordo a formare un governo di scopo.
I saggi di Napolitano
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha provato a tirare il cilindro fuori dal cappello, come si è soliti dire in queste occasioni. Il Capo dello Stato, sia nelle dichiarazioni pubbliche che nelle sempre affidabili voci di corridoio che trapelano dal Quirinale, appare realmente preoccupato e guarda a questi giorni come ad uno dei periodi più difficili che la storia dell’Italia repubblicana ricorderà nei prossimi decenni. Di qui una vera e propria forzatura, una trovata del tutto nuovo e senza precedenti di sorta: una sorta di consiglio di saggi in grado di continuare le consultazioni, anche in seguito allo Scontro Grillo – Bersani dopo le consultazioni.