Il Movimento 5 Stelle di nuovo al centro delle polemiche per aver lanciato online uno spot di promozione della campagna no Euro, utilizzando un motivo composto da Ludovico Einaudi e senza chiedere all’autore il permesso di usarlo. Se l’onestà dovesse davvero andare di moda, questo sarebbe uno svarione non da poco.
È vero che in politica contano più i piccoli errori che i grandi risultati. Per cui il Movimento 5 Stelle si vede bocciata la proposta di discussione urgente della legge anti-corruzione e non c’è alcun problema, non ci sono rimostranze di sorta se non tra i reduci grillini, ma se poi si usa un po’ della musica di Einaudi in uno spot che vuole mandare un messaggio agli italiani, allora la polemica è pronta.
Il messaggio del video è semplice ed è affidato a Paola Taverna sul finale di queste immagini in cui, tramite situazioni pratiche, si vuole far capire che con la lira il potere d’acquisto era maggiore di oggi. Il messaggio è un invito a firmare per il referendum no Euro proposto dai Pentastellati. Peccato che nei momenti più evocativi si usi quel motivo di Ludovico Einaudi che a lui proprio non va giù, infatti su Facebook scrive:
In questi giorni è stato divulgato un video di propaganda politica contenente uno dei brani più noti di Ludovico Einaudi.
Si vuole rendere noto che il Maestro Einaudi non ha mai autorizzato né intende autorizzare l’uso di sue musiche all’interno di spot o filmati di qualsiasi natura politica o propagandistica.
Il video che sta circolando in questi giorni sul web ha utilizzato il brano in modo illegittimo senza interpellare né l’artista né i detentori dei diritti.
Per questo motivo è stata richiesta la rimozione del brano dal filmato.
– staff –
Forse la responsabilità dell’accaduto dovrebbe essere data a chi ha montato e diretto lo spot e non al Movimento Cinque Stelle in toto ma come nelle migliori metonimie tricolore, si prende una parte per il tutto.