Le dimissioni di Renzo Bossi e la nuova Lega Nord

di Gianni Puglisi Commenta

Roberto Maroni avrebbe purtroppo da troppo tempo cominciato ad insidiare il posto che fu di Umberto Bossi e il mancato appoggio ai membri più esterni del cerchio magico potrebbe certamente costargli numerosissimi punti che potrebbero rivelarsi essere quanto mai decisivi.

Dopo quello che, a tutti gli effetti, possiamo considerare il prepensionamento di Umberto Bossi (dimessosi da segretario del partito padano con almeno 6 anni di ritardo su quella che, non solamente a nostro avviso, sarebbe stata la tabella di marcia maggiormente adeguata), le dimissioni di Renzo “Trota” Bossi da consigliere regionale della Regione Lombardia giungono a confermare, se ancora non fosse stato incredibilmente chiaro, la fine della Lega Nord o, per lo meno, di un’importantissima fase storica della Lega Nord che avendo perso, in un sol colpo, alcune delle proprie più carismatiche figure, potrebbe faticare moltissimo a ritrovare, se mai una ce ne fosse effettivamente stata, la retta via del federalismo.

LE TRE INDAGINI CHE INCASTRANO LA LEGA NORD

Il quadro, attualmente, appare infatti quanto mai confuso ed offuscato dalle rivalità interne che, se non verranno nel minor tempo possibile sedate da colui il quale arrischierà a considerarsi l’unico e vero successore di Umberto Bossi, potrebbero causare un repentino, quanto inaspettato, inabissamento di qualsivoglia pretesa secessionista.

#legaladrona E LA FINE DI UMBERTO BOSSI

Roberto Maroni, pur intercettando il desiderio della base di fare pulizia tra i vertici del partito pur di riportare alle origini la Lega Nord, avrebbe purtroppo da troppo tempo cominciato ad insidiare il posto che fu di Umberto Bossi e, seppure nessuno, sino ad oggi, abbia mai ipotizzato la possibilità che l’ex ministro, visto il fallimento del quarto Governo Berlusconi, abbia cominciato a farsi giustizia da solo, il mancato appoggio ai membri più esterni del cerchio magico potrebbe certamente costargli numerosissimi punti che, nel rush finale contro i cosiddetti veneti, potrebbero rivelarsi essere quanto mai decisivi.

BOSSI INCITA BERLUSCONI A FAR CADERE IL GOVERNO MONTI