Ciò ch'è già oggi certo è che gli eventi degli ultimi giorni segnano un sorta di varco dal quale non sarà più possibile tornare indietro.
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Di chi sia la colpa di quanto in questi giorni starebbe accadendo ai vertici della Lega Nord, checché ne dicano i mezzi di informazione, non sarà, purtroppo, mai dato inconfutabilmente saperlo ed il tutto, dopo un considerevole numero di giorni di scandalo, puramente giornalistico, e (forse) una decina d’arresti tanto per dare al popolo italiano l’illusione che il sistema funzioni, verrà definitivamente dimenticato.
Ciò ch’è già oggi certo, non solo a nostro avviso ma ad avviso di tutti i più esperti, noti ed importanti analisti italiani, è che gli eventi degli ultimi giorni segnano un sorta di varco, un punto di non ritorno dal quale non sarà più possibile, per lo meno per la Lega Nord, tornare indietro.
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Il partito di Umberto Bossi, duro e crudo e come sarebbe stato sino ad oggi conosciuto (ovverosia leggermente ipocrita ma, tutto sommato, combattivo nonché coerente con le proprie idee), declinerà verso un (meritato) oblio (chi, al di fuori della Lega Nord, ha mai creduto veramente utile l’idea padana di federalismo?) trascinando con sé, e questa è la nostra vivida speranza, il congegno, il meccanismo perverso dei rimborsi elettorali e dei finanziamenti pubblici ai partiti che, purtroppo, non avrebbero fatto altro che arricchire pochi, a scapito di molti, danneggiando l’intera collettività.