Matteo Salvini è stato intervistato da Repubblica e dopo le accuse mosse al segretario della CEI Nunzio Galantino ribadendo che i vescovi non devono intromettersi nelle amministrazioni locali ha promesso di bloccare l’Italia a novembre. Si preannuncia un autunno caldo di polemiche.
Il giornalista di Repubblica Matteo Pucciarelli è andato alla festa della Lega in Valcamonica per intervistare Matteo Salvini protagonista di alcune esternazioni nei riguardi dei vescovi e del governo. Questo un estratto interessante dell’intervista dove prima si parla dei vescovi:
“Libera Chiesa in libero Stato”, dice lei. Per la prima volta il centrodestra sembra attaccare frontalmente il mondo cattolico. È la svolta “mangiapreti” della Lega?
«Ma no, il fatto è che non ricordo vescovi che utilizzano certe parole spudorate e volgari contro un partito politico che rappresenta milioni di italiani che vanno a messa tutte le domeniche e pagano le tasse. Cittadini che poi magari danno anche per l’8 per mille alla stessa Chiesa. Me la prendo con una parte minoritaria e politicizzata di quel mondo, che sono sicuro non rappresenta il suo corpo sano».
Però anche il Papa sui migranti invita alla solidarietà, ad abbassare i toni, a non cercare consenso sulla loro pelle. O no?
«Il Papa fa il mestiere del Papa e parla alle anime. Chi amministra oltre alle anime deve pensare al lavoro, alle scuole, agli ospedali. A cose più concrete».
E poi del governo:
Lei ha annunciato tre giorni di blocco del Paese, il 6,7 e 8 novembre. Di cosa si tratta?
«Chiamiamo tutti quelli che sono stufi di questo governo a protestare nelle forme che decideremo. L’obiettivo è far cadere Renzi».
All’atto pratico cosa significa?
«Faremo presidi davanti alle prefetture, alle banche, alle Agenzie delle entrate. Inviteremo a non acquistare i prodotti che finanziano lo Stato, le Cinque Giornate di Milano iniziarono così, con lo sciopero del fumo e del gioco. Lavoratori, artigiani, allevatori, agricoltori, tassisti, partite Iva, trasportatori, poliziotti, nessuno escluso».
Sarà uno sciopero generale targato Lega?
«Una serrata, più che uno sciopero. Insieme ai nostri sindaci e presidenti della Regione stiamo studiando anche il modo di rimandare il pagamento delle tasse».