L’incandidabilità dei condannati in via definitiva che, stando a quanto contenuto nell’articolo 10 del ddl Corruzione, non potranno più venir candidati, ne, di conseguenza, tanto meno eletti, alla carica di: “membro del Parlamento europeo, di deputato e di senatore della Repubblica, di presidente e di componente del consiglio di amministrazione dei consorzi, di presidente e di componente dei consigli e delle giunte delle unioni di comuni, di consigliere di amministrazione e di presidente delle aziende speciali” nonché, naturalmente, di membro dei consigli e delle giunte comunali, provinciali e regionali, sarebbe ormai destinata a divenire definitivamente realtà.