Mastella candidato con il centrodestra

La notizia, in realtà, era nell’aria da più di un anno, ma prima di arrivare all’ufficialità si è dovuti passare attraverso le elezioni anticipate e la formazione del nuovo Governo: Clemente Mastella, segretario nazionale dell’Udeur, si candiderà alle prossime elezioni europee di giugno nelle liste del Popolo della Libertà.

A questa scelta si accompagna la verifica che a livello locale l’Udeur svolgerà in tutte le amministrazioni dove è inserito in una coalizione di centrosinistra, per scegliere se confermare o ritirare l’alleanza, con particolare attenzione alla Campania. Ma in realtà Mastella sembra avere le idee chiare in proposito: “Visto come mi hanno trattato non credo che ci saranno altre alleanze a sinistra”.

Leadership PD, Bersani si fa avanti

Dopo una breve fase di tregua, si riapre il dibattito interno al Partito Democratico sulla leadership. A riavviare il discorso ha provveduto l’ex ministro Pierluigi Bersani, che si è dichiarato pronto a concorrere per la carica di segretario.
Bersani era accreditato fra i papabili anche in occasione delle primarie dell’autunno 2007, ma la scelta degli ex DS di puntare sull’allora sindaco di Roma Veltroni spinse Bersani e altri pezzi da novanta a fare un passo indietro.

Ora però Bersani sembra rimpiangere quella scelta. “La volta scorsa ho fatto una grandissima cavolata a non candidarmi”, ha affermato il politico emiliano.
In realtà, il congresso democratico è previsto per il prossimo ottobre, con le elezioni europee e amministrative di mezzo.

Vendola e Camilleri verso le Europee

Era nell’aria da tempo, ma si è ormai consumata definitivamente la rottura fra le due anime di Rifondazione Comunista: il governatore pugliese Nichi Vendola ha ufficialmente dato vita a “Rifondazione per la Sinistra”, il cui obiettivo è quello di riallacciare i rapporti con altre formazioni della galassia della sinistra (lo SD di Mussi, i Verdi…) e di dialogare col Partito Democratico, verso il quale, peraltro, Vendola si mantiene aspramente critico.

Nella sua migrazione, Vendola si porta dietro alcuni pezzi da novanta di PRC, come gli ex-segretari Fausto Bertinotti e Franco Giordano. Inutili gli ultimi appelli di Paolo Ferrero, che invita ad evitare “una scissione verso destra” e il rischio di una “subalternità” al PD.

Rutelli: Veltroni deve sfruttare l’occasione della crisi

Francesco Rutelli, leader della Margherita, intervistato da Francesco Verderami del Corriere, afferma di vedere il PD abbastanza impotente non in grado di sfruttare le molte occasioni che il governo gli sta proponendo.

Per la prima volta, dopo le elezioni, l’alleanza di governo capitanata da Silvio Berlusconi risulta essere in apparente difficoltà causata da alcuni battibecchi tra il leader della Lega Nord Umberto Bossi e PDL e da incomprensioni interne al Partito della Libertà.

Il PdL sbanca nel gradimento locale

Risultati quasi bulgari per parecchi amministratori locali del centrodestra, che dominano le classifiche del gradimento presso l’elettorato quasi ovunque, soprattutto in Sicilia.

Osservando infatti i risultati per i governatori regionali, al primo posto si colloca una new-entry, il siciliano Raffaele Lombardo (67% di gradimenti), che scalza dal primato il lombardo Roberto Formigoni (66%). A seguire il veneto Giancarlo Galan (58%), mentre il primo presidente regionale di centrosinistra, l’umbra Maria Rita Lorenzetti, è solo quarto al 56%.

Ultimo posto per il campano Antonio Bassolino, con solo il 39%, che fa rimpiangere il 62% che deteneva il giorno delle elezioni.

Rifondazione verso la spaccatura

Ennesima scissione alle porte per una sinistra radicale da mesi in caduta libera di consensi e di idee per un rilancio.
La lunga e complessa vicenda del quotidiano “Liberazione” sta infatti portando alle estreme conseguenze lo scontro fra il segretario Paolo Ferrero e il suo rivale Nichi Vendola, governatore della Puglia.

Facciamo un passo indietro: il quotidiano di partito, da tempo in crisi profonda di vendite, viene investito da un profondo progetto di rinnovamento fortemente voluto da Ferrero, che pone come primo obiettivo la sostituzione del direttore Piero Sansonetti.

PD a rischio scissione

In questi giorni non sono tranquilli, i sonni di Walter Veltroni.
Assediato da tutte le parti, il segretario del Partito Democratico si sforza di richiamare collaboratori e dissidenti a unirsi verso l’obiettivo delle elezioni politiche e amministrative di giugno, appuntamento elettorale di importanza cruciale per il partito e per la stessa leadership di Veltroni. L’ex sindaco di Roma ha inviato il suo braccio destro Dario Franceschini a interloquire con tutte le mille anime del partito per ricomporre le fratture e appianare le tensioni.

Ma la cosa appare tutt’altro che facile: inchieste giudiziarie in tutta Italia, “capibastone” locali (per usare i termini dello stesso Veltroni) sul piede di guerra, sedi regionali commissariate ovunque, persino poco eleganti diatribe sui vecchi fondi di DS e Margherita.

Gasparri attacca il PD

Secondo l’ex Ministro delle Telecomunicazioni, in questi giorni si conclude un’epoca. Maurizio Gasparri ritiene ormai conclusa la lunga fase in cui “molti esponenti della sinistra si credevano perfetti” e in cui “ripetevano davanti alo specchio: chi è il più onesto del reame?”.
Le numerose inchieste che hanno fatto tremare i vertici del Partito Democratico costituiscono per il fedelissimo di Gianfranco Fini un punto di svolta.

Le reazioni all’intervento del premier

L’intervento a tutto campo di Silvio Berlusconi in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa non ha lasciato indifferente il mondo politico.

La maggioranza ha sostenuto in maniera compatta la posizione del premier. Solo il reggente di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa si è dichiarato poco propenso a riaccogliere l’UDC fra le file del centrodestra: “Dico sì ma a patto che la smetta di fare la politica dei due forni alleandosi una volta con noi e l’altra con la sinistra”.

Follini propone la sua ricetta al PD

Ex-vicepresidente del Consiglio all’epoca del Berlusconi-bis ed ex segretario dell’UDC, lasciata ormai da tempo per la crescente opposizione alle politiche economiche e sociali del Cavaliere, Marco Follini è oggi uno degli esponenti di punta del Partito Democratico, di cui è senatore e responsabile per la comunicazione.

Fra i più convinti sostenitori dell’idea di Veltroni di sganciare il PD dalla sinistra radicale, Follini da tempo risulta essere uno degli esponenti democratici che più lavora per un’alleanza duratura con l’Unione di Centro alternativa al centrodestra.

Allam e Pionati, due nuove liste

A quanto pare, in Italia lo spazio politico per creare nuovi partiti non manca mai, o alla peggio lo si crea apposta fondando una lista a propria immagine e somiglianza.

É il caso di Magdi Cristiano Allam e di Francesco Pionati, entrambi alle prese con la costruzione del proprio movimento, ed entrambi con le idee piuttosto chiare sulle mosse da fare.

Il giornalista Allam, ex musulmano convertito al cattolicesimo in diretta mondiale pochi mesi fa ricevendo il battesimo direttamente dalle mani del pontefice Benedetto XVI, riprende il tema a lui più caro dell’identità cristiana dell’Italia e dell’Europa, e fonda una sua lista (“Protagonisti per l’Europa cristiana”) che si pone il preciso obiettivo di contrastare ogni fenomeno che possa in qualche modo danneggiarla, a partire dal radicamento dell’Islam.

Achille Occhetto ritorna tra noi

Se n’erano perse le tracce da parecchio, ma da dietro le quinte della politica è tornato a farsi sentire Achille Occhetto, ultimo segretario del Partito Comunista Italiano e ideatore di quella storica svolta della Bolognina che, nel giro di sedici anni, avrebbe portato fra alterne vicende alla costituzione del Partito Democratico.

Intervistato da “E-Polis”, Occhetto analizza impietosamente la vicenda della commissione di vigilanza RAI: “siamo alla miseria della politica”.

Occhetto appare critico nei confronti della leadership di Veltroni e del suo rapporto (“insincero”) con Antonio Di Pietro, sempre sull’orlo di una rottura che però non avviene mai, ma non risparmia stoccate nemmeno verso lo storico avversario di entrambi, Massimo D’Alema, che a suo dire si sarebbe ritagliato il ruolo “non edificante” di restare nell’ombra pronto a “sfruttare le difficoltà del leader di turno”.