Lo scandalo Cambridge Analytica porta il patron di Facebook, Mark Zuckember, in audizione al Senato. Il boss del famoso social network, che avrebbe fornito dati su 85 milioni di profili, si è assunto tutte le responsabilità di fronte ai senatori americani, che lo hanno messo sotto torchio per circa 5 ore.
L’audizione
Nel rispondere alle domande, Zuckemberg ha sottolineato la responsabilità del social network durante le elezioni presidenziali americane del 2016. Evidentemente, secondo il capo di Facebook, non è stato fatto abbastanza per impedire che il social network venisse usato per manipolare le elezioni o permettere altri comportamenti illeciti.
Per anni, ha dichiarato il patron, Facebook si è preoccupato solo di connettere le persone, ma ora è arrivato il momento di considerare i social anche da altri punti di vista.
“Ho creato Facebook, lo gestisco e sono responsabile di ciò che vi accade” – questo in sostanza il mea culpa di Zuckemberg, di fronte a 44 senatori, che si sono alternati nel puntualizzare i numeri dello scandalo e dargli una dimensione, oltre che a interrogare il boss del social più famoso del mondo.
“Non dobbiamo solo costruire strumenti, ma anche assicurarci che vengano usati bene”, ha dichiarato Zuckerberg di fronte al Senato, dopo l’accesso a 87 milioni di profili garantito alla Cambridge Analytica.
A pagare, per il momento, solo Alex Stamos, capo della sicurezza, ma ora la parola passerà al Senato americano.