Infatti lo scorso 31 marzo il governo aveva posto la fiducia sul decreto Omnibus stabilendo così un ritorno alle centrali nucleari dopo lo stop di un anno, ed il decreto è diventato legge quando il presidente della Repubblica lo ha firmato.
Praticamente per un anno si fermerà tutto e non verranno localizzati i siti per la costruzioni di nuove centrali sul territorio italiano; ora però la risposta finale spetta alla Cassazione che domani, mercoledì 1 giugno si esprimerà sulle norme dello stop al nucleare siano sufficienti o meno per dichiarare l’annullamento del referendum in materia.
E’ palese e sotto gli occhi di tutti che il Governo stia cercando in tutti i modi di eliminare dalla consultazione referendaria del 12 e del 13 giugno prossimi, il quesito che spingerebbe la maggior parte dei cittadini a recarsi alle urne.
Questo, come già precedentemente detto, porterebbe al raggiungimento del quorum e quindi invaliderebbe i risultati elettorali sia sul quesito referendario sulla privatizzazione dell’acqua, ma in particolar modo di quello sul legittimo impedimento che permetterebbe al presidente del Consiglio o a un ministro imputato di giustificare la propria assenza a un processo che lo riguardi.
Chiaro che Berlusconi avendo attualmente in atto diversi processi a suo carico, a partire dal processo Mediatrade, nel quale viene accusato di corruzione giudiziaria e frode fiscale e dal processo Ruby in cui è accusato di favoreggiamento alla prostituzione minorile e concussione.