Il G20 si è concluso con molte manifestazioni di protesta all'esterno, e con qualche intesa all'interno, tra i capi di stato.
Il G20 si è concluso con molte manifestazioni di protesta all’esterno, e con qualche intesa all’interno, tra i capi di stato. Espressioni favorevoli per il libero scambio, ma anche qualche piccola ammissione a favore di misure che proteggano il mercato interno. Per Trump l’incontro con Putin è stato addirittura straordinario, ma il presidente USA deve sempre fare i conti con l’opposizione interna verso la Russia. Ad Amburgo si è parlato anche di clima, con le conferme per gli impegni presi, senza gli Stati Uniti, e buona pace dei critici, che tanto vedevano negli accordi di Parigi troppi compromessi e concessioni alle multinazionali.
Gli altri 18 paesi proveranno a rispettare gli accordi, con il classico schema economico, che vuole la creazione dei posti di lavoro e la competitività anche quando c’è da salvare il pianeta.
Il cambiamento climatico come problema globale, questo è il messaggio in uscita dal G20, e si tenteranno delle strategie comuni attraverso il rispetto degli accordi.
All’ordine del giorno c’era anche il traffico di esseri umani, con un documento comune che non è stato approvato per l’opposizione di Cina e Russia, insoddisfatte dal testo.
Anche un alto funzionario Ue ha riconosciuto che l testo- “è meno buono di quello che volevamo” – e gli impegni erano troppo vaghi per poter incidere sul problema.