L’elezione del nuovo Presidente del Venezuela Maduro porta con sé una scia di sangue e di terrore. L’elezione del Presidente Maduro, delfino di Chavez, è avvenuta con uno scarto ridottissimo: secondo i numeri ufficiali lo sfidante Capriles sarebbe uscito sconfitto dalle urne per circa 200 mila voti e nulla di più. Anche questo, oltre al consueto atteggiamento del Paese sudamericano nei confronti degli oppositori politici del governo, ha contribuito ad infuocare le piazze.
Il voto e i riconteggi
La situazione al momento è la seguente: Nicolas Maduro, l’ex autista di autobus, ministro degli Esteri e, prima di ogni altra cosa, il delfino del defunto Hugo Chavez, è stato eletto Presidente (leggi: Venezuela: Maduro nuovo Presidente). Lo sfidante Henrique Capriles ha chiesto il riconteggio ufficiale parlando in modo più o meno aperto del rischio di brogli e quindi mettendo così in dubbio i risultati elettorali ufficiali. Dichiarazioni del genere hanno infiammato la piazza e Caracas si è trasformata in un teatro di battaglia: gli scontri tra chavisti e oppositori hanno portato con sé 7 morti, 61 feriti e 135 arresti. Il motivo del contendere è stato il seguente: Capriles aveva messo sotto accusa il risultato elettorale e aveva invitato Maduro a non proclamarsi Presidente prima dei riconteggi ufficiali. Ma, in tutta risposta, Maduro, che fino ad ieri era presidente ad interim, ha pensato di accelerare i tempi e di ottenere la proclamazione con una cerimonia in tutta fretta all’interno del suo Consiglio nazionale elettorale.
Il presunto golpe
Le ultime dichiarazioni ufficiali di quello che è ormai a tutti gli effetti il nuovo Presidente del Venezuela sono preoccupanti: Maduro ha infatti parlato in pubblico ed è andato giù pesante contro lo sfidante Capriles accusandolo pubblicamente di aver organizzato un tentativo di colpo di Stato a suo scapito e con l’appoggio dell’ambasciata degli Stati Uniti (leggi anche: Obama si taglia lo stipendio). La mega manifestazione organizzata da Capriles per la giornata di domani è stata, con un atto di saggezza e di prudenza annullata, ma nulla ci vieta di pensare che gli scontri potranno riaccendersi in qualsiasi momento.