Nuove norme in arrivo per le agenzie di rating. Il Parlamento europeo ha approvato mercoledì scorso un pacchetto di norme restrittive nei confronti delle agenzie di rating con l’obiettivo di ridurne il campo d’azione. E di depotenziare le ripercussioni dei loro ormai famigerati giudizi sull’economia internazionale che sanno spesso di bollettino medico sulle condizioni di salute di un Paese o di una moneta.
In cosa consistono le nuove norme sulle agenzie di rating
Iniziamo a considerare gli obiettivi delle norme appena approvate. Il senso del pacchetto di nuove norme sta nel ridurre l’eccessivo affidamento ai rating per quanto riguarda il debito sovrano e gli operatori finanziari. E capiamo ancora qualcosa in più se collochiamo l’iniziativa all’interno della strategia del commissario al Mercato interno e ai servizi finanziaria Michel Barnier che, insieme ai suoi collaboratori, ha intrapreso un percorso di progressivo incremento della regolamentazione finanziaria. Una strategia che spesso travasa anche all’interno della sfera politica degli Stati come ad esempio nel caso di Bruxelles contro l’Imu. In sede comunitaria, infatti, si ritiene che un’impalcatura regolamentare più solida in materia di politica economica e finanziaria possa aiutare la ripresa al livello europeo. Anche se la fiducia rimane bassa almeno in Italia (Crisi. Italiani pessimisti il 2013 non sarà l’anno della ripresa). Se dunque gli obiettivi sono maggiore regolamentazione e più efficace affrancamento degli operatori di mercato dai giudizi delle agenzie di rating, gli strumenti approvati con le nuove norme passano attraverso la modifica del meccanismo alla base dell’emissione dei giudizi e una maggiore responsabilizzazione.
Cosa cambia per gli investitori
Facciamo alcuni esempi: per quanto riguarda le modifiche all’emissione dei rating è stata approvato l’obbligo di calendarizzazione. Significa che le agenzie di rating a dicembre di ogni anno dovranno comunicare quando emetteranno i loro rating per l’anno che va a cominciare. E che i giudizi non richiesti potranno essere pubblicati massimo 3 volte all’anno. E ancora: i rating dovranno essere emessi a mercati chiusi o almeno un’ora prima della loro apertura. Per quanto riguarda invece la maggiore responsabilizzazione in capo alle agenzie di rating la modifica è molto semplice: gli investitori che poggiano la loro attività sui rating, potranno citare in giudizio l’agenzia che emette una variazione di giudizio non rispettosa delle nuove norme anche in assenza di alcun tipo di contratto tra investitore ed agenzia stessa.