I pesanti tagli che riguarderanno tutti i ministeri hanno spinto la
Farnesina a rivedere l’intero assetto delle ambasciate e delle altre sedi di rappresentanza che l’Italia ha sparse in tutto il pianeta.
La politica dei tagli dovrebbe riguardare soprattutto l’Europa occidentale, dove il ministero degli Esteri ha istituito negli anni tantissime sedi diplomatiche negli anni del Dopoguerra, per venire incontro alle esigenze delle numerose comunità di emigrati in Francia, Belgio, Germania; per i medesimi motivi un’altra buona quota è dislocata nelle due Americhe (per ora non a rischio di chiusura).
Dovendo operare dei tagli, il ministro Frattini ha scelto di sacrificare alcune sedi europee, in virtù anche dei progressi nei trasporti e nelle comunicazioni che nel ventunesimo secolo non rendono più necessario punteggiare il Vecchio Continente di edifici su cui far sventolare il Tricolore.