Non si fermano gli scontri in Brasile tra manifestanti e polizia, ormai siamo di fronte ad una protesta di massa che interessa molte città brasiliane. Dopo dieci giorni di manifestazioni si conta già la prima vittima, che secondo la polizia sarebbe stata investita da un’auto. L’incidente è accaduto durante dei violenti scontri a Ribeirao Preto a 330 km da San Paolo.
politica estera
Letta alla stampa estera
Il punto del presidente del Consiglio Enrico Letta sulle vicende più calde del suo governo di unità nazionale è oggi particolarmente interessante. E ciò soprattutto per l’ampiezza dei temi trattati in quanto il nostro presidente del Consiglio, in occasione del consueto periodico appuntamento con la stampa internazionale, non si è sottratto alle molte domande ricevute dai cronisti di mezzo mondo e quindi ci sono molti spunti su cui riflettere e in base ai quali diventa possibile rintracciare le linee guida del nostro governo almeno nel breve periodo. E, forse, con la giusta attenzione, anche nel medio periodo.
La politica monetaria della BCE
Mai come nella scorsa settimana e in quella appena cominciata le vicende di politica interna del nostro Paese si intrecciano a doppio filo con quelle dell’Unione Europea. Potremmo quasi prendere ad esempio gli ultimi giorni del nostro governo e del nostro dibattito politico per intavolare una qualsiasi discussione sui rapporti che ci sono tra uno Stato Membro e l’Unione europea perché in rapida successione abbiamo parlato di bollettino della Banca Centrale Europea, di obblighi derivanti dai trattati, del Fiscal compact e anche di altro. E, in tutti questi casi, abbiamo sottolineato come le vicissitudini italiane siano ormai inscindibili da quelle europee.
I vincoli economici comunitari
Nella settimana che si sta concludendo, la scena politica all’interno del nostro Paese è stata senza dubbio dominata da una lunga serie di avvenimenti abbastanza eterogenei. Ma, qualora intendessimo sforzarci per trovare un unico comune denominatore potremmo ricercarlo nei rapporti sempre più stretti che vi sono tra l’organigramma politico ed economico del nostro Paese e l’Unione Europea. Significa, in altre parole, che i dettami dell’Unione Europea e di quelli ad essa legati come ad esempio le linee guida della Banca Centrale Europea, si portano dietro un’influenza sempre maggiore all’interno della nostra agenda politica.
L’incontro Letta – Barroso
Il presidente del Consiglio del governo di unità nazionale Enrico Letta ha ricevuto oggi in mattinata il presidente della commissione Ue Barroso. Lo ha ricevuto oggi con un tempismo non di certo casuale in quanto sono questi i giorni decisivi per la discussione l’approvazione in via definitiva del cosiddetto decreto del fare che sta facendo parlare sempre di più di sé. A conti fatti si tratta di un decreto abbastanza ampio dal punto di vista dei contenuti e che prova a rispondere a due obiettivi di fondo, vale a dire il rilancio dell’economia nazionali del nostro Paese in tempi quanto più brevi possibili e l’ottemperanza agli obblighi comunitari.
Hollande rilancia la Francia in Europa
La ricetta politica ed economia di Francois Hollande risulta interessante non solo per il suo Paese ma anche come modello esportabile all’interno dell’Eurozona, tenendo sempre a mente di fare le giuste proporzioni tra una situazione come quella francese e tante altre disseminate all’interno dell’area Euro. Ma procediamo con ordine e iniziamo a contestualizzare le parole di Hollande. L’occasione è stata la classica conferenza semestrale tenuta all’Eliseo che nella fattispecie corrisponde anche al primo anno di presidenza Hollande. Di qui facile dedurre un bilancio del primo anno e un programma per il prossimo.
Maduro: scontri in piazza in Venezuela
L’elezione del nuovo Presidente del Venezuela Maduro porta con sé una scia di sangue e di terrore. L’elezione del Presidente Maduro, delfino di Chavez, è avvenuta con uno scarto ridottissimo: secondo i numeri ufficiali lo sfidante Capriles sarebbe uscito sconfitto dalle urne per circa 200 mila voti e nulla di più. Anche questo, oltre al consueto atteggiamento del Paese sudamericano nei confronti degli oppositori politici del governo, ha contribuito ad infuocare le piazze.
Venezuela: Maduro nuovo Presidente
Il Venezuela ha un nuovo Presidente. Si chiama Nicolas Maduro e nella vita ha guidato gli autobus, è stato ministro degli Esteri e, prima di ogni altra cosa, è stato il delfino di Hugo Chavez. Ed è stato il candidato di Chavez che, prima di morire durante lo scorso mese di marzo, lo aveva pubblicamente incoronato suo successore. La vittoria è stata una vittoria risicata, anzi, una vittoria risicatissima che non fa altro che aumentare le polemiche e il rischio brogli non è solo ipotetico.
Margaret Thatcher è morta
Margaret Thatcher è morta quest’oggi all’età di 87 anni. E’ stata primo ministro britannico dal 1979 al 1990, quindi l’intero decennio degli anni ’80, unica donna a ricoprire quel ruolo in Inghilterra. Si è spenta questa mattina nella sua suite all’Hotel Ritz, nel centro della City. Nacque nel lontano 1925 a Grantham, nel Lincolnshire, e nel decennio del sua carica istituzionale è stata anche leader del partito conservatore britannico. Per lei non verranno indetti funerali di stato, come del resto aveva fatto sapere la stessa Thatcher, ma comunque all’interno del mondo istituzionale inglese si avverte l’importanza dell’ultimo saluto che sarà equiparato a quello della Regina Madre o di Lady Diana.
Obama si taglia lo stipendio
Anche l’uomo più potente del mondo si riduce lo stipendio. Stiamo parlando del presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama che fa la sua parte nel momento di crisi economica che sta vivendo il mondo intero (leggi anche: Il salvataggio di Cipro). In effetti definire Obama l’uomo più potente del mondo è forse una banalizzazione, ma, a ben guardare, è una banalizzazione fino a un certo punto. E, soprattutto, si tratta di una notizia assolutamente degna di nota perché ad abbassarsi in modo autonomo lo stipendio è proprio lui, Barack Obama.
Il salvataggio di Cipro
Una soluzione formale per la crisi di Cipro c’è. Nella tarda serata di ieri è stato raggiunto un accordo per sbloccare una prima ondata di aiuti e per cercare di evitare il fallimento dell’isola. Un fallimento che sarebbe stato sinonimo di bancarotta per l’intero Stato e avrebbe rappresentato un precedente degno di nota: Cipro sarebbe stato il primo Stato ad uscire dall’euro. Si tratta di un accordo sanguinoso per la condizione delle finanze dell’isola e per moltissimi risparmiatori privati di Cipro, ma, a quanto pare, si è trattato comunque della soluzione meno dolorosa.
Londra taglia le tasse alle imprese: aliquota al 20%
Mentre in Italia, tutto è fermo, tutto giace e il debito pubblico sale come quello che la pubblica amministrazione ha nei confronti del pagamento dell’IVA, in Inghilterra invece sembra invece che il governo conservatore abbia le idee chiare su come rilanciare il Paese. La batosta della perdita della tripla A scotta ancora agli inglesi, che ci tengono a restare una delle più grandi economie mondiali. Per recuperare il loro primato il cancelliere Gerge Osborne, under 40, non abbandona la politica di austerità che ormai interessa tutta l’Europa, però pensa bene di rilanciare le imprese riducendo entro il 2015 l’aliquota al 20%.