Poteva essere il giorno del ‘campio di schema’: così Matteo Renzi, prima di salire a Palazzo Chigi per colloquiare con Enrico Letta, aveva ‘ribatezzato’ la svolta con la quale in nome di una forte maggioranza nel partito di cui è Segretario voleva prendere il posto dell’attuale Premier alla Presidenza del Consiglio.
Un ‘cambio di schema’ da attuare senza passare dal voto, per portare l’attuale Sindaco di Firenze in carica come Presidente del Consiglio da qui al 2018.
Il colloquio tra Renzi e Letta è durato due ore in un clima non certo facile. Tra i due non corre buon sangue e il summit non è servito a cambiare le cose.
Ci sarà, dunque, un passaggio di testimone? Anche Giorgio Napolitano, esortando i due a vedersi e ad accordarsi, aveva auspicato a suo modo un cambio della guardia.
Però, dopo l’incontro i leader sono rimasti entrambi nella propria posizione.
Alle 18 Enrico Letta terrà una conferenza per comunicare che desidera andare avanti. Nel corso dell’incontro con la stampa Letta farà sapere di avere il patto di coalizione ‘Impegno Italia’, ricco di misure per favorire la risalita economica. Un patto che contempla cuneo fiscale, incentivi per il lavoro e per l’assunzione dei giovani, agevolazioni per la crescita degli investimenti. Nel patto è presente un piano anticorruzione.
Letta chiama a raccolta i partiti che finora hanno dato sostegno al suo governo: Pd, Nuovocentrodestra e Scelta Civica devono dargli la ‘fiducia’. Ognuno, questo desidera Letta, “deve assumersi le proprie responsabilità”.
Intanto, Matteo Renzi attende, con la lista dei suoi Ministri in tasca.