In Italia è tempo di aggiornare la terminologia politica. Non ha più senso parlare di “Berlusconismo” e di “Antiberlusconismo”. Questi sono termini sbiaditi e che saranno con il tempo consegnati alla storia. Ora il termine politico più in voga è “Renzisno”, e questo è un termine così forte che sembra non esserci il suo opposto, in quanto di “Antirenzismo” ancora non se ne vedono tracce.
Il carisma di Berlusconi è giunto al tramonto, e poco importa se è stata colpa delle “toghe rosse”, dello scenario politico o dell’età dell’ex amato d’Italia. Il suo crepuscolo è quello cui tutti assistono, dagli imperi alle più piccole azioni umane. Il carisma di Renzi ne prende l’eredità e tutti sembrano legati a lui, amici e oppositori, vicini e distanti politicamente. Se Vendola dice che molti di Sel sono passati al Pd per il carisma di Renzi, allora questo fascino deve essere proprio forte a tal punto da superare ideologie, visioni politiche e considerazioni di ogni tipo.
Il Renzi calamità ha una grande capacità di attrazione, ma non è casuale, non è naturale e nemmeno fisiologica. Il Renzi politico è sveglio e capace. Tiene vicino Berlusconi, che ha disinnescato con un accordo di non belligeranza che a lui permette di mantenere il potere, e a quell’altro di non sprofondare. Tiene insieme a lui il Nuovocentrodestra, che aspetta di crescere e intanto si mantiene stretti i ministeri. Tiene unito il Pd, con la minoranza interna non proprio favorevole alla sua linea politica ma che deve seguire la democrazia e il fatto che Renzi ha i numeri all’interno del partito e fuori con quel 40% alle elezioni europee che gli hanno permesso di potere avere maggiore spazio di manovra. Renzi piace a tutti e quando una cosa piace a tutti o è la migliore o questi tutti sono sprofondati in un sonno lungo.