Roma: eletta Michela Di Biase la fidanzata di Franceschini

Michela Di Biase sarà eletta al di là del ballottaggio

Michela Di Biase la compagna di Dario Franceschini fa segnare un ottimo risultato, riesce ad andare oltre le 3.700 preferenze piazzandosi ottava tra gli eletti del PD al Campidoglio, guadagnadosi l’elezione diretta nel nuovo cosiglio del  comune di Roma. Michela Di Biase è giusto ricordare che non è solo la fidanzata di Dario Franceschini ma è laurata in storia dell’arte ed è cresciuta nel quartiere Alessandrino. Oggi lavora in zienda pubblica e nel passato ha prestato servizio civile presso il corpo nazionale dei vigili del fuoco. Dal suo sito personale si legge che ha iniziato a fare politica nel suo quartiere prima attraverso associazionismo e poi è approdata nelle file dei DS. Giovanissima a soli 26 anni (essendo nata il 17 ottobre 1980) nel 2006 viene eletta consigliere al VII Municipio, occupandosi di politiche giovanili e questione femminile. Attualmente al di là di vestire a breve la carica di consigliere comunale al Compidoglio, riveste la carica di vice presidente regionale del PD lazio

Comunali, la sconfitta del M5S

La tornata elettorale in molti comuni all’interno del nostro Paese è da poco finita, e, come sempre accade in occasioni di tal tipo, adesso è il momento della resa dei conti. O meglio, queste sono le ore dei commenti, sono i momenti in cui si prova stilare un’analisi immediata che vuole spiegare ai cronisti e all’opinione pubblica più in generale le ragioni della vittoria o della sconfitta e al contempo si inizia a pensare alla strategia del dopo voto nella sua concezione tipica del medio e lungo periodo.

Affluenza alle urne elezioni Comunali 2013

Crolla l’affluenza alle urne

In netto calo la partecipazione dei quasi sette milioni di italiani chiamati a eleggere il proprio sindaco e la rispettiva giunta comunale (563 è il numero dei comuni coinvolti in queste amministrative). Così crolla l’affluenza alle urne per queste elezioni comunale 2013. La partecipazione dei votanti rilevata alle ore 19 di oggi è stata del 34,36%, parliamo di quasi undici punti percentuale in meno che confermano un trend molto negativo rispetto alle precedenti amministrative dove l’affluenza alle urne fu del 45,24%. Nella Capitale va malissimo alle 19 di quest’oggi avevano votato solo il 19,79% degli aventi diritto, quasi quattordici punti in meno rispetto alle precedenti elezioni comunali quanso a Roma si registro nel primo giorno la partecipazione del 43,56%.

Elezioni comunali 2013 si vota anche a Roma

Elezioni comunali 2013

Domani Domenica 26 maggio si svolgeranno in gran parte dei comuni Italiani le Elezini comunali 2013. Sarà una tornata elettorale che coinvolgerà ben sette milioni di italiani che tra il 26 e il 27 maggio dovranno eleggere il nuovo sindaco e la rispettiva giunta in 563 città e paesi. Le urne saranno aperte dalle 8 alle 22 di domenica 26 e dalle 7 alle 15 di lunedì. Le elezioni comunali 2013 si svolgeranno anche in quattordici capoluoghi di provincia tra cui: Avellino, Barletta, Brescia, Siena, Treviso, Vincenza, Viterbo ma la grande sfida si giocherà ovviamente a ROMA. In caso di ballottaggio si andrà a votare domenica 9  e lunedì 10 giugno.

Il voto a Roma

Nella Capitale i candidati sfidanti dell’uscente sindaco Alemanno sono ben 18 una cifra quasi da record anche se la partita in termini di voti si giocherà a quattro Alemanno (Centrodestra), Marino (centrosinistra), Alfio Marchini (indipendente centro sinistra nella lista civica Cambiamo con Roma) e Marcello De Vito (Movimento 5 Stelle). Ovviamente i riflettori domani saranno tutti puntati sulla Capitale anche perchè come sempre Roma resta un vero grande test per misurare il polso degli orientamenti politici di un Paese intero. I due più forti contendenti, Alemanno e Marino rappresentano i due schieramenti opposti che attualmente però tengono su un governo di coalizione, quindi l’elezione dell’uno e la mancata dell’altro potrà influire anche a livello nazionale. Tra i candidati al comune di Roma ci sono anche outsider che appartengono alle due estremità del agone politico come Simonde di Stefano di Casapound o Sandro Medici invece sostenuto dalla sinistra dei movimenti.

Governo Letta: Stop al finanziamento pubblico ai partiti

Eliminare il finanziamento pubblico ai partiti

Arriva l’ok da parte del governo Letto all’eliminazione totale o almeno parziale del finanziamento pubblico ai partiti. Verrà dato più spazio all’intervento dei privati cittadini che sostengono un partito con propri versamenti che verranno ovviamente tracciati e resi noti. Questa diciamo che è la linea guida dell’accordo trovato dal Consiglio dei Ministri nel varare un decreto legge che vada nella direzione del ridurre al minimo il finanziamento pubblico ai partiti.

La fiducia degli italiani nel governo Letta

Il governo di unità nazionale o di ampia coalizione che dir si voglia vive ogni giorno nuove tensioni all’interno del Parlamento e anche all’interno della sua stessa squadra. In effetti si poteva facilmente intuire che le frizioni o sarebbero state all’ordine del giorno per una serie di ragioni differenti ed eterogenee: in primo luogo per la difficoltà oggettiva dei problemi che il governo Letta si ritrova nella propria agenda, e in secondo luogo per la composizione trasversale e molto ampia della sua stessa squadra. Perché è normale che mettendo insieme Partito Democratico e Popolo della Libertà la tensione è sempre dietro l’angolo.

Il rinvio dei tagli ai tribunali

Negli ultimi giorni stiamo riportando con puntualità una serie di tematiche intorno alle quali infuria la polemica politica, Alcune di rilevanza tale da non poter passare proprio inosservate, altre di minor impatto e in quanto tali spesso a stento riportate dai principali organi di informazione. Da un esame sommario ci rendiamo conto che si tratta di incidenti di percorso da mettere assolutamente in calendario nell’ambito di un governo di ampia colazione che poggia su un sostegno tanto ampio quanto labile. Eppure, ci sono alcune questioni su cui governo Letta e maggioranza tutta si dicono d’accordo.

L’allarme di Confindustria

Durissimo affondo del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sull’attuale situazione economica del nostro Paese. E anche sul contesto politico in cui ci stiamo muovendo e ancor di più in cui ci siamo mossi negli ultimi mesi. A conti fatti il presidente degli industriali non le manda a dire sottolineando che le misure degli ultimi mesi si sono rivelate alla prova dei fatti assolutamente insufficienti e inutili nel combattere la terribile crisi che ci sta mettendo in ginocchio. Fino ad arrivare alla frase ad effetto che vede il Nord Italia pronto a cadere nel baratro della crisi.

Borghezio si autosospende, offese la Kyenge

 Polemiche Lega Nord – neoministro Kyenge

Appena eletta neoministro dell’integrazione Cécile Kyenge (primo ministro nero della storia d’Italia), Mario Borghezio andò su tutte le furie definendo la scelta di Letta come una “scelta del cazzo, ha la faccia da casalinga”. Ma le offese alla neoministo non si sono fermate qui in un intervista alla La Zanzara su Radio24, rilasciò nuove dichiarazioni forti a riguardo della nomina della Kyenge sopratutto contro la proposta di ius soli e l’eliminazione del reato di clandestinità.

La modifica della legge elettorale

Buone notizie in merito alla questione della riforme dell’attuale legge elettorale. Ben presto, a quanto pare, l’attuale legge elettorale, il porcellum, dovrebbe andare in pensione o comunque subire modifiche tali da limitarne in misura decisa i difetti. La notizia nasce nelle ultime ore in seguito al via libera in merito ad un vertice ad hoc tra maggioranza e governo volto proprio alle modifiche della legge elettorale. E, soprattutto, si tratta di un vertice quasi obbligato perché quasi obbligate sono le modifiche stesse al porcellum dopo la bocciatura che l’attuale legge elettorale ha incassato da parte della Cassazione qualche giorno fa.

Pdl: dimezzare pena per concorso esterno in associazione mafiosa

 Dimezzare pena per concorso esterno in associazione mafiosa

Il Pdl dopo l’Imu propone di dimezzare pena per concorso esterno in associazione mafiosa evitando il carcere e limitanto l’utilizzo delle intercettazioni come prova per il reato di concorso esterno a patto che questa collaborazione nascosta non giustifichi profitti. Questo è quanto prevede il testo consegnato da alcuni senatori alla commissione Giustizia del Senato, primo firmatario il senatore pdl Guido Compagna, relatore Giacomo Caliendo. Senza ombra di dubbio questa proposta di legge favorirebbe alcuni “amici” di partito che oggi hanno guai giudiziari come Marcello Dell’Utri, Nicola Cosentino e Raffaele Lombardo.

Il referendum sul finanziamento alle scuole private

Anche Romano Prodi si schiera nella sua Bologna in merito al finanziamento alle scuole paritarie. L’ex presidente del Consiglio e, con una battuta, potremmo definirlo anche come l’attuale Presidente della Repubblica mancato, si dice a favore del finanziamento pubblico alle scuole paritarie e mette la sua voce in quella che ha tutti i crismi per essere definita una battaglia politica vecchio stile. Del resto, anche la cornice, cioè la città di Bologna, sembra il luogo ideale di un ritorno al passato nella contesa politica in un contesto nazionale comunque difficilissimo (leggi anche: L’industria in Italia).