Le pressioni su Napolitano

Il ruolo del Capo dello stato è molto rilevante in una fase come quella che la vita politica del nostro Paese sta vivendo in questi giorni. E’ un ruolo molto rilevante dal punto di vista strettamente tecnico, per i doveri che i dettami costituzionali gli impongono, ma è un ruolo molto rilevante anche per quanto riguarda l’indirizo che il Presidente della Repubblica mostrerà voler seguire nei prossimi giorni. E, tale indirizzo, il Presidente della Repubblica, lo farà capire attraverso le sue dichiarazioni, i suoi moniti e i suoi appelli alle differenti forze politiche.

Berlusconi, De Gregorio e il golpe al governo Prodi

 Mentre ci si arrovella il cervello intorno alla discussione della fiducia o meno al centrosinistra da parte del movimento cinque stelle, le dichiarazioni quotidiane di Grillo, il botta e risposta con Bersani e Vendola, le uscite improvvise di Casaleggio, forse si sta perdendo di vista o non ci si sofferma più di tanto su di uno scandalo che potrebbe risultare unico nella storia politica degli ultimi dieci anni del nostro Paese.

(leggi anche … IL PD APRE AL MOVIMENTO CINQUE STELLE, NESSUN INCIUCIO CON PDL)

Il programma di Grillo

L’ago della bilancia della politica italiana è il Movimento a Cinque Stelle di Beppe grillo. Non si tratta di un’affermazione propagandistica a tinte forte, per altro ben assimilabile al linguaggio dell’ex comico ligure, eppure, è la realtà dei fatti, quella uscita dai seggi elettorali di tutta Italia. Del resto, facendo riferimento ai dati della Camera come è buona abitudine fare in queste occasioni, appare chiaro che circa un italiano su quattro ha affidato la sua preferenza proprio al Movimento a Cinque Stelle.

Il Pd dopo le elezioni: Renzi per le consultazioni?

La situazione all’interno del Partito Democratico all’indomani delle elezioni è confusionaria. Non si tratta di un giudizio di valore, nel senso che non stiamo criticando un’organizzazione farraginosa e in alcuni punti visibilmente lacunosa, quanto piuttosto stiamo fotografando dall’esterno come i numeri, forse forse, ci sono anche, ma metterli sul campo in una formazione affidabile sarebbe impresa ardua anche per il più navigato tra i commissari tecnici.

Codice di comportamento per gli eletti del M5S

 Il vero vincitore dell’ultima e tanto discussa tornata elettorare, senza ombra di dubbio è il comico genovese Beppe Grillo e il suo Movimento Cinque Stelle che riesce a far eleggere ben 108 deputati alla Camera, dov’è è primo partito, e 56 al senato dove si presenta come l’unico schieramento a cui può rivolgersi il centrosinistra per evitare il governissimo PD-PDL-Monti.

Spread e rating dopo le elezioni

Che le elezioni politiche in Italia fossero un evento di grossa importanza al di fuori dei confini del nostro Paese è quasi scontato da ripetere. Si sapeva e si continua a sapere che le ripercussioni di un risultato elettorale così incerto (leggi: Ingovernabilità e grande coalizione) e di problematica collocazione non avrebbero tardato a farsi sentire. E, di fatti, le ripercussioni dell’incertezza politica in cui i risultati elettorali hanno gettato il nostro Paese si sono già palesate in ambito strettamente finanziario.

Il PD apre al Movimento 5 stelle. Nessun inciucio con PDL

 Le elezioni 2013 consegnano all’Italia una sola certezza: l’instabilità di governo. Il PD ottiene più voti ma non la maggioranza al Senato che invece va alla coalizione PDL-LEGA. Il boom atteso del Movimento cinque stelle c’è stato portando i ragazzi di Grillo a diventare il primo partito alla Camera dei Deputati. In questo caos ora però bisogna provare a governare, sarebbe non auspicabile un’altra campagna elettorale e un altro voto nell’immediato.

Gli elettori di Grillo

Mai come alla fine di queste consultazioni elettorali, il quadro politico è di difficile lettura. O meglio, diciamo che, mai come questa volta, alla fine di queste elezioni, il quadro politico si offre a tante letture. Perché c’è chi dice che ha vinto Berlusconi perché sottolinea il recupero pazzesco fatto dal cavaliere e dai suoi alleati di centrodestra; c’è chi dice che ha vinto Bersani, perché anche se di poco, ha la maggioranza; c’è chi dice che ha vinto Grillo per il suo exploit.

Ingovernabilità e grande coalizione

I risultati delle consultazioni elettorali del 24 e del 25 febbraio sono ormai noti a tutti, più o meno. Ed è questo il momento tipico in cui, storicamente, il commento al voto la fa da padrone. A ben guardare, tranne sconfitte di proporzioni colossali, è difficile che un qualche leader o esponente di partito ammetta una debacle sancita dalle urne. Tendenzialmente, appaiono tutti più propensi a travestire da vittoria le piccole affermazioni.

Piazza Affari: brutta settimana

 

La settimana scorsa, immediatamente precedente all’apertura dei seggi elettorali, pare abbia avuto un andamento pericoloso in Borsa. Ma, a pensarci bene, e in maniera intuibile, e dando ascolto al parere degli addetti ai lavori, sembra quasi fisiologico che nella settimana prima delle elezioni a farla da padrone sui mercati sia l’incertezza. E, incertezza, in Borsa, significa perdita. Ma, purtroppo, non si è trattato dell’unico elemento che ha fatto andare giù gli indici di Piazza Affari.

I sondaggi del Pd: pericolo Grillo

 

I sondaggi in queste settimane li fanno tutti. Più o meno pubblicamente, con il divieto di pubblicazione e con il divieto di dichiararne gli esiti, ma, in un modo o nell’altro, qualcosa sempre trapela. In effetti gli esiti dei sondaggi certe volte sfuggono obiettivamente di mano a chi li conduce, ma, tante altre volte, nella maggioranza delle occasioni a dire il vero, rappresentano un’arma politica a tutti gli effetti. E quella di far trapelare prima del voto i risultati dei sondaggi è una strategia a tutti gli effetti.