Berlusconi contro Monti e la Merkel

Le ripercussioni dell’ultimo incontro pubblico tra il premier dimissionario Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel travasano nell’agenda politica italiana. E dettano, di fatto, le linee guida del dibattito di questi giorni essendo l’argomento centrale di discussione, e di polemica, anche tra le altre nostre forze politiche. Accade in pratica che l’incontro Monti – Merkel e di fatto, potremmo dire, L’intesa Monti – Merkel in campagna elettorale, abbia innescato nuove polemiche tra Berlusconi (in primis) e Bersani.

L’intesa Monti – Merkel in campagna elettorale

Nuovo spot elettorale della cancelliera tedesca Angela Merkel a favore del premier dimissionario Mario Monti. Poche parole, ben ponderate, con cui la Merkel elogia pubblicamente l’operato di Monti e, al contempo, sottolinea la difficoltà del cammino intrapreso dal professore. Difficoltà che, dicono i maligni, sono sottolineate programmaticamente dalla Merkel allo scopo di caldeggiare la continuazione dell’impegno di Monti e quindi, in altre parole, la sua stessa elezione a fine febbraio.

L’effetto Balotelli in campagna elettorale

Una faccia nuova nella campagna elettorale italiana ha fatto irruzione ieri pomeriggio alla Malpensa. E si è mossa ieri sera per Milano sotto l’ala protettrice di Silvio Berlusconi, protagonista assente della nuova mossa, nonché regista occulto che prova a risalire la china dei sondaggi con una mossa scaltra e, secondo alcuni, fruttifera. Stiamo parlando della faccia ben nota di Mario Balotelli che rientra in Italia pagato 20 milioni di euro da Silvio Berlusconi.

Bruxelles contro Berlusconi

Di nuovo da Bruxelles piovono accuse sul capo di Silvio Berlusconi. Non è la prima volta che gli organi comunitari intervengono apertamente nella politica italiana (leggi anche: Bruxelles contro l’Imu), e non è la prima volta che il bersaglio è il cavaliere. Questa volta le accuse riguardano la politica economica del precedente governo Pdl colpevole, secondo Bruxelles, di essere venuto meno agli impegni presi e di aver, di fatto, innescato la crisi in Italia e la salita dello spread.

I vescovi stanno con Monti

Al tavolo della campagna elettorale da ieri siede anche la Cei. Forse la Conferenza Episcopale Italiana e tutto ciò che rappresenta e si porta dietro già ci sedeva in maniera ufficiosa, ma con le parole di Bagnasco anche i vescovi sono pubblicamente scesi in campo. In potentissima sintesi potremmo dire che le parole chiave sono voto e continuità: voto nel senso si andare a votare, continuità nel senso di non sprecare gli sforzi del governo tecnico.

Elezioni 2013: Berlusconi al Memoriale della Shoah

Sortita imprevista del cavaliere Silvio Berlusconi che ieri, in piena campagna elettorale (leggi anche: Elezioni 2013: la campagna elettorale di Monti), e senza alcun preavviso, è piombato alla stazione Centrale di Milano per partecipare alle celebrazioni per la giornata della Memoria. Una visita privata e pubblica al tempo stesso: privata in quanto Berlusconi non era stato invitato e un suo intervento non faceva parte di nessun ordine del giorno. Pubblica nel senso che gli inviati di tutta la stampa nazionale erano ieri alla stazione di Milano.

Elezioni 2013: Monti a Milano

 

La presentazione dei capilista in Lombardia di Scelta Civica tenutasi ieri a Milano è diventata l’occasione per il premier dimissionario Mario Monti di fare il punto della situazione sulla propria posizione e le possibile alleanze. Potremmo dire, in potentissima sintesi,  che il professore ha ribadito alcuni punti chiave della propria attività politica, ha sottolineato l’equidistanza da Pd e Pdl, ha lanciato qualche stoccata ai leader avversari e si è fatto un giro a corso Buenos Aires.

Elezioni 2013: tutti contro Monti

Il tono dello scontro politico si fa ogni giorno più aspro e, come sempre accade in occasioni del genere, all’avvicinarsi delle elezioni si moltiplicano le frizioni. In questa campagna elettorale i contrasti sono all’ordine del giorno e presentano una trasversalità completa che, nei fatti, sdogana la logica del tutti contro tutti. Da qui la debolezza delle alleanze che sembrano essere salde più nei patti che nella coesione ideologica.

Elezioni 2013: lo scontro Monti-Casini

 Prime tensioni tra Monti e Casini. Il patto stipulato nelle settimane precedenti all’inizio della campagna elettorale tra il leader dell’Udc e il premier dimissionario vacilla già adesso, ben prima del risultato elettorale e ben prima anche dell’immediato post voto. Di fatti l’alleanza, se di alleanza vera e propria è a questo punto corretto parlare, secondo molti analisti sarà chiamata alla prova più dura proprio nella formazione dell’ipotetica coalizione di governo immediatamente dopo il responso delle urne.

Elezioni 2013: presentata l’Agenda di Confindustria

Presentata ieri a Roma l’Agenda di Confindustria. Sembra contenere le linee guida di politica economica e fiscale di un Paese per quanto è dettagliata. Investe più o meno tutti gli ambiti di governo economico: c’è spazio per la revisione di molte imposte, per la riforma del lavoro, progetti di privatizzazioni, assorbimento dei dettami comunitari e tanto altro. E non manca lo slogan finale sui due milioni di posti di lavoro nel giro dei prossimi cinque anni.

Liste Pdl: la versione di Cosentino

La conferenza stampa di Nicola Cosentino si è tenuta ieri a Napoli in un albergo sul lungomare. Cosentino non si è sottratto né alle domande nè alla ressa di giornalisti (la conferenza è stata rimandata perché la sala prenotata conteneva un terzo degli addetti ai lavori). E’ apparso calmo e sicuro di sé e ha trasformato in uno show dai forti caratteri personali quella che potrebbe essere stata una delle sue ultime uscite in veste istituzionale.

Rubygate: sentenza dopo il voto

Il processo Ruby non viene sospeso, ma l’iter si allunga e la sentenza non verrà emessa in campagna elettorale. Quindi la richiesta del collegio di difensori di Berlusconi è stata respinta, ma il calendario delle udienze appena stilato individua nel 4 marzo, quindi dopo le elezioni, la lettura della sentenza. Una decisione che accontenta tutti, nei fatti, ma nessuno a parole.