
Nel pomeriggio prenderà infatti il via il dibattito sulla mozione della Lega che chiede di fissare una data certa per la fine dell’intervento militare italiano in Libia.
Nel pomeriggio prenderà infatti il via il dibattito sulla mozione della Lega che chiede di fissare una data certa per la fine dell’intervento militare italiano in Libia.
Secondo il premier la mozione si potrà approvare integralmente o modificare in parte, ma il senso della mozione è da condividere.
In questi momenti davanti al Palazzo di giustizia di Milano si stanno radunando dei sostenitori del presidente del Consiglio, per portare la loro solidarietà al premier.
Al Carroccio non va proprio giù la decisione del governo di attaccare con bombardamenti mirati la Libia, e Bossi lo ha confermato anche ieri sera, al termine di una cena nella cittadina della Val d’Ossola.
Ieri Maroni ha pubblicamente dichiarato che non condivide la scelta presa dal governo di effettuare raid aerei sulla Libia.
Si legge “Berlusconi si inginocchia a Parigi“, “Alla Francia Parmalat, a noi gli immigrati“, “Silvio, ma che fai?” e via di questo passo…
Il premier ha premesso, in occasione della conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama, che il governo è convinto che l’energia nucleare rappresenta il futuro per tutto il mondo.
Il premier ha dato la notizia anche via telefono al presidente degli USA, Barack Obama, che ha espresso apprezzamento nei confronti della decisione dell’Italia di autorizzare missioni aria-terra contro obiettivi del regime libico.
Come spiegato dal ministro, anche in questo caso, così come nel caso del nucleare, il referendum divide in due. Tuttavia è un tema di grande importanza…
Secondo Ceroni il Parlamento è troppo debole e tenuto sotto scacco da magistratura e Consulta, quindi bisogna ridare al Parlamento quella centralità che la Costituzione gli assegna.
Questa decisione dovrebbe portare all’annullamento del referendum sul nucleare previsto per il prossimo 12-13 giugno.